Nel giudizio per una vicenda complessa che riguardava un Comune ligure verso un Ministero, l‘Amministrazione comunale prendeva posizione anche in merito a un tweet del ministro di riferimento e argomentava tra l'altro che… “le dichiarazioni via tweet e a mezzo stampa del ministro integravano un'inammissibile usurpazione di funzioni amministrative di esclusiva competenza dirigenziale”.
Il primo giudice ha ritenuto questo atto non impugnabile ma solo spia di un eccesso di potere. Aggiungendo che “gli atti dell'autorità politica, limitati all'indirizzo, controllo e nomina […] devono pur sempre concretarsi nella dovuta forma tipica dell'attività della pubblica amministrazione […], anche, e a maggior ragione, nell'attuale epoca di comunicazioni di massa, messaggi, cinguettii, seguiti ed altro, dovuti alle nuove tecnologie e alle nuove e dilaganti modalità di comunicare l'attività politica”.
Non entrando nel merito della vicenda, è opportuno però prendere atto che la giustizia amministrativa viene chiamata ad esaminare un nuovo fenomeno: quello del troppo e diffuso utilizzo delle nuove modalità di comunicazione per attività politica.
 
                                 
        
         
                                         
                                         
                                         
                                         
                                        