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Comuni: risparmi per 2,3 miliardi di euro con la digitalizzazione dei servizi


La completa digitalizzazione dei tre servizi comunali presi in considerazione dalla Ricerca: i Pagamenti multicanale, i Certificati anagrafici e l’invio delle pratiche telematiche allo Sportello Unico delle attività produttive; può produrre 2,3 miliardi di Euro di risparmio annuo per la Pubblica Amministrazione.

Lo rivela la Ricerca 2011 dell'Osservatorio eGovernment promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano.
Attraverso l’analisi delle risposte di più di 200 Enti, l’approfondimento di 22 casi, l’elaborazione dei dati raccolti tramite 2.000 interviste a cittadini e imprese e l’analisi di 20.000 siti web di social networking, la ricerca fa emergere un contesto italiano eterogeneo, ma caratterizzato da un limitato approccio multicanale e da un impiego non ottimale dei canali offerti, spesso a causa della mancata comprensione delle esigenze dell’utenza e di un utilizzo inefficace delle leve di comunicazione per promuovere l’eGovernment.

Nello specifico, riguardo ai soli Pagamenti multicanale si stima un risparmio di circa 2 miliardi di Euro l'anno. Considerando infatti alcuni dei principali pagamenti dovuti agli Enti locali (ICI/IMU, tariffa rifiuti, multe e bollo auto), grazie ad interventi di digitalizzazione per minori costi vivi legati a carta, attrezzature di stampa, toner, buste, etichette, spese postali, fotocopie, spazio e attrezzature di archiviazione e conservazione, il risparmio economico conseguibile annualmente si attesta intorno a 950 milioni di Euro/anno. A questo si deve aggiungere il potenziale recupero di efficienza con il risparmio di tempo per uomo nell’espletamento delle diverse attività, pari a 38.000 FTE (Full-time equivalent) l'anno, che corrisponde ad un valore economico di circa 1 miliardo di Euro.

Per i Certificati anagrafici, l'ordine di grandezza è inferiore, ma le conseguenze sono di grande interesse alla luce dello scenario di semplificazione che si sta delineando dai primi mesi del 2012. Per  16,5 milioni certificati anagrafici rilasciati l'anno a livello nazionale, la digitalizzazione del processo – nella sostanza le fasi di richiesta e di successiva erogazione – può produrre un risparmio stimabile intorno a 90 milioni di Euro l'anno, di cui 65 milioni solo per il risparmio di costi vivi monetari connessi all’espletamento delle attività tradizionalmente svolte in modalità cartacea, più il risparmio di tempo per uomo pari a 800 FTE l'anno.

Per lo Sportello Unico delle attività produttive, infine, la piena integrazione tra front office e back office potrebbe garantire un livello di risparmio annuo pari a circa 250 milioni di Euro l'anno (8 milioni di Euro l'anno di risparmi di costi vivi più un miglioramento di efficienza per 7.000 FTE l'anno) accompagnato da una riduzione dei tempi medi di evasione delle pratiche di oltre il 50 per cento rispetto alla modalità tradizionale.

Per maggiori informazioni sulla ricerca: www.osservatori.net