"Esistono nel nostro Paese energie che attendono soltanto di trovare modo di esprimersi compiutamente. Penso alla Pubblica Amministrazione che possiede competenze di valore ma che deve declinare i principi costituzionali, adeguandosi alle possibilità offerte dalle nuove tecnologie e alle sensibilità dei cittadini, che chiedono partecipazione, trasparenza, semplicità degli adempimenti, coerenza nelle decisioni".
Sono i cardini dello Statuto fondativo di "Comunicazione Pubblica" che i comunicatori pubblici cercano costantemente di attuare.
"Ridare al Paese un orizzonte di speranza. Perchè questa speranza non rimanga un'evocazione astratta, occorre ricostruire quei legami che tengono insieme la società".
"Condizione primaria per riaccostare gli italiani alle Istituzioni è intendere la politica come servizio al bene comune, patrimonio di ognuno e di tutti. E' necessario ricollegare a esse quei tanti nostri cittadini che le avvertono lontane ed estranee. La democrazia non è una conquista definitiva ma va inverata continuamente, individuando le formule più adeguate al mutamento dei tempi".
Ascoltare i bisogni dei cittadini e, se possibile, anticiparli, modellando la Pubblica Amministrazione sulle loro esigenze, piuttosto che pretendere il contrario, è nel lavoro quotidiano dei comunicatori pubblici.
Perchè investire come Paese su comunicazione, semplificazione, innovazione e trasparenza - al pari di quanto viene fatto dagli Stati più attenti al rapporto con i propri cittadini - significa investire sull'eliminazione progressiva di tutte le zone d'ombra in cui si annidano malaffare, comportamenti mafiosi e corruttele.
"Garantire la Costituzione significa affermare e diffondere un senso forte della legalità. La lotta alla mafia e quella alla corruzione sono priorità assolute. La corruzione ha raggiunto un livello inaccettabile. Divora risorse che potrebbero essere destinate ai cittadini. Impedisce la corretta esplicazione delle regole del mercato. Favorisce le consorterie e penalizza gli onesti e i capaci".
I comunicatori pubblici lavorano con impegno per semplificare, innovare e rendere sempre più trasparente la Pubblica Amministrazione, per sviluppare relazioni con i cittadini e per agevolare il lavoro nel raccontare con obiettività e rigore la vita della nostra comunità chiamata Italia.
"Per la nostra gente, il volto della Repubblica è quello che si presenta nella vita di tutti i giorni: l'Ospedale, il Municipio, la Scuola, il Tribunale, il Museo... Mi auguro che negli uffici pubblici e nelle Istituzioni possano riflettersi, con fiducia, i volti degli italiani".
Pur operando ogni giorno tra difficoltà organizzative, assenza di risorse e quanti, in posizioni di vertice (politico e amministrativo) confondono la comunicazione per proprio personalissimo strumento di propaganda o di autocelebrazione, rimettere il cittadino al centro dell'azione pubblica, condividere, avere una relazione alla pari, farlo partecipe, informarlo e ridargli così fiducia nelle Istituzioni è obiettivo primario della funzione e delle attività di comunicazione pubblica.
Un Paese sano è una comunità in cui si costruisce quotidianamente la fiducia - reciproca - tra cittadini e Istituzioni. Ed è quel che i comunicatori pubblici si impegnano a fare ogni giorno.
M.M.