Back to top
Associazione Comunicazione Pubblica
Chi siamo
Contattaci
Lunedì della 9:30 alle 15:30
dal martedì al venerdì dalle 9:30 alle 14:30.
Via Marsala 8 - 20121 Milano
compubblica@compubblica.it
02 67100712
345 6565748

Il bilancio europeo deve partire dalle esigenze dei cittadini

Dalla relazione di Mercedes Bresso, presidente del Comitato delle Regioni dell'UE, sui bilanci europei, su come si finanziano, le sue voci, la programmazione e i progetti di sviluppo dei territori che questa genera.

Alla fine dello scorso anno vi fu la proposta di rivedere completamente il Bilancio europeo per assicurare una programmazione più flessibile e più efficace per il futuro. Il primo documento orientativo della Commissione, pur con alcuni aspetti da migliorare, è stato accettato proprio per le sfide e, dice Bresso "il bilancio europeo deve perseguire gli obiettivi d'integrazione e di coesione, preservando al tempo stesso il valore della solidarietà e perseguendo una maggiore competitività delle nostre economie nel contesto globale", prosegue Bresso, affermando che "il bilancio comunitario è stato fondamentale nel bilanciare le incertezze economiche e finanziarie in taluni Stati membri. Ma dobbiamo andare oltre. Il Bilancio comunitario deve essere sempre più lo strumento di indirizzo a livello europeo per garantire un futuro di crescita economica, avendo come priorità l'innovazione, l'ambiente, la coesione sociale" perché lei crede "nell'utilità di una governance economica rafforzata che conduca a un miglior coordinamento di obiettivi tra i bilanci degli Stati membri e tra questi e il bilancio europeo".

Prosegue la presidente su alcune questioni di fondo come le modalità di finanziamento, fra cui "introdurre una vera risorsa propria di finanziamento europeo (esempio: tassa sulle emissioni di carbonio o sulle transazioni finanziarie) e varare dei prestiti obbligazionari europei per il finanziamento delle grandi infrastrutture continentali che producono un ritorno solo nell'arco temporale di 20-30 anni. Questo per evitare che l'attuale sistema di finanziamento, basato sulle quote di contribuzione degli Stati membri, ci ponga sistematicamente in difficoltà".

Nello stimare che in prospettiva futura la struttura del bilancio dell'Unione Europea è utile che mantenga gli obiettivi del Trattato, indicati nella coesione economica, sociale e territoriale tra le regioni, province e comuni di tutti i 27 Stati Membri Bresso sostiene che "proprio guardando all'esperienza passata nell'applicazione del bilancio europeo, si può dire che le Regioni o i governi locali, in quanto Enti più vicini ai cittadini, riescono meglio a far leva sulle risorse del bilancio dell'Unione per affrontare le necessità delle nostre comunità e dei nostri territori. La Commissione europea, proprio per preservare la coerenza e l'efficacia dei fondi strutturali, per il prossimo periodo di programmazione, propone di adottare un quadro strategico comunitario unico che copra tutti i fondi regionali (FESR, FSE) e gli altri fondi a vocazione territoriale, come il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) o il Fondo europeo per la pesca (FEP), e incoraggia la conclusione di contratti di partenariato con gli Stati e con le Regioni". E quindi, continua, "la Commissione riconosce implicitamente i meriti della gestione condivisa che caratterizza la politica di coesione, fondata sul cofinanziamento, il partenariato, la programmazione pluriennale e l'addizionalità. Quest'impostazione deve tuttavia divenire ancora più coraggiosa e associare le autorità locali e regionali, ad esempio tramite la conclusione di Patti Territoriali. I Patti Territoriali proposti dal CdR sono accordi tra i diversi livelli di governo di un paese, nei quali le parti si impegnano a coordinare la loro azione politica nella realizzazione degli obiettivi della strategia Europa 2020. Un Patto Territoriale dovrebbe permettere ai governi nazionali, regionali e locali di un paese di attuare in partenariato programmi di riforma per l'Europa del futuro".

Nelle sue conclusioni Bresso dice che: "in prospettiva, il bilancio comunitario dovrà accrescere la sua efficienza, mantenendo come stella polare il soddisfacimento delle necessità dei cittadini europei. Per questo motivo, il Comitato lavorerà affinché la voce dei rappresentanti locali e regionali si possa sentire anche al momento dell'adozione del bilancio europeo annuale.
Le comunità locali sono gli utenti finali di varie voci del bilancio stesso. All'interno dell'UE, l'Italia risultata uno dei Paesi con la più alta percentuale di investimenti pubblici realizzata dalle Amministrazioni locali (pari a circa 73% del totale, cioè quasi 10 punti percentuali al di sopra della media europea). La loro partecipazione al processo decisionale vorrebbe dire quindi anche conferire una maggiore trasparenza al bilancio comunitario, avvicinando le istituzioni europee ai cittadini in una materia che li tocca davvero da vicino".

Per la redazione completa: www.cor.europa.eu