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A Imola, nelle giornate "Di pubblica utilità. Nuove geografie del valore" è stata presentata una indagine Ipsos-Symbola nella quale, per la prima volta, sono state valutate la capacità e la consapevolezza degli italiani rispetto alla prospettiva di incidere positivamente sulla propria vita e su quella degli altri attraverso dati, opinioni e storie. La ricerca spiega come gli italiani vivono le azioni tese alla realizzazione del benessere collettivo, se si sentono solo fruitori di servizi in quanto contribuenti, o se e come intendono dare un contributo per migliorare le proprie comunità e il proprio Paese.

Nonostante il prossimo 22 dicembre si celebrino i settant'anni dell'approvazione della Costituzione della Repubblica Italiana, ancora solo il 40% dei cittadini, come emerge nell'indagine, si sente chiamato a dare il proprio contributo alla definizione e alla realizzazione di tutto ciò che accresce il valore pubblico. La pensano così soprattutto i giovani tra i 18 e 30 anni (58%) ed è fatto incoraggiante. Rimane ancora però una maggioranza che ritiene - come detto - di essere esclusivamente fruitrice della pubblica utilità, intesa come servizi, in quanto contribuente. L'indagine dice, inoltre, che per rafforzare il coinvolgimento dei cittadini appaiono essenziali la qualità percepita dei servizi erogati (oggi, a tale proposito le opinioni sono divise: 51% esprime giudizi positivi e 46% negativi, senza grandi differenze tra servizi nazionali e quelli locali) e il venir meno delle barriere tra i diversi soggetti che operano negli ambiti caratterizzati da pubblica utilità.
In tal senso quasi due italiani su tre (64%) sono convinti che il buon funzionamento delle Pubbliche Amministrazioni favorisca una maggiore partecipazione dei cittadini nella sfera pubblica. Evidenziando così l'attualità, la centralità e la necessità di una P.A., che sia buona, snella, efficiente e vicina ai cittadini.

Le trasformazioni che stanno interessando la cultura, la società e il ruolo dello Stato sollecitano pertanto un modello di pubblico e di pubblica utilità ampio i cui confini travalicano il perimetro esclusivo della Pubblica Amministrazione. La logica della ricerca di senso, indica che gli obiettivi di pubblica utilità possono essere perseguiti in modo molto più efficace con un coinvolgimento virtuoso della società civile e con una politica che si fa guida, levatrice e maieuta di questo processo.

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