Censis: Italia poco digitale
Iil Censis nel 45° Rapporto annuale sulla situazione sociale del Paese ricorda come l’Italia è in ritardo soprattutto per quanto riguarda la copertura: l’Adsl copre appena il 61 per cento del territorio nazionale. Le regioni che si trovano al di sopra di questa soglia sono solo il Lazio (con una copertura del 75,9 per cento), la Campania (72 per cento), la Liguria (69,5 per cento), la Puglia (62,6 per cento) e la Sicilia (61,9 per cento). Le altre 15 regioni hanno una copertura inferiore al 60 per cento a causa di carenze strutturali.
L’Italia continua a rimanere indietro rispetto a molti Paesi dell’Unione europea sia per quel che riguarda la diffusione dell’accesso a Internet, sia per la qualità della connessione. Il nostro Paese si colloca al ventunesimo posto in entrambi i casi. Per quanto riguarda l’accesso a Internet da casa, tra le famiglie che hanno almeno un componente tra i 16 e i 64 anni si raggiunge il 59 per cento (la media europea è del 70 per cento); l’accesso mediante banda larga registra invece un tasso di penetrazione del 49 per cento rispetto alla media europea del 61 per cento.
È cresciuto il numero di italiani connessi avendo superato nel 2011 la soglia del 50 per cento, con un + 6,1 per cento rispetto al 2009. Il 53,1 per cento della popolazione è connessa, nelle fasce più giovani e più istruite. Il dato complessivo si fraziona tra l’87,4 per cento dei giovani e il 15,1 per cento degli anziani (65-80 anni) e tra il 72,2 per cento dei soggetti più istruiti e il 37,7 per cento di quelli meno scolarizzati.
Gli italiani usano sempre più Internet per le esigenze quotidiane. L’home banking, ad esempio, ha preso piede nel nostro Paese: fare operazioni bancarie via web compare al terzo posto tra le attività maggiormente svolte (22,5 per cento), dopo la ricerca e l’ascolto di brani musicali (26,5 per cento).
Le attività, come sbrigare pratiche con uffici delle Amministrazioni (9,7 per cento) o prenotare una visita medica (3,9 per cento), appaiono invece meno praticate. I giovani si differenziano dagli altri in modo significativo, quando si vuole individuare l’uso preminente che fanno di Internet. Si connettono principalmente per ascoltare musica (52,5 per cento), per trovare le strade (46,5 per cento), per guardare film (34 per cento). Discorso a parte merita la ricerca di un lavoro attraverso la rete. Il dato rilevato a livello nazionale è pari al 12,3 per cento, che sale al 26,8 per cento tra i giovani. La ricerca di lavoro è la quarta attività, per ordine di rilevanza, che i giovani svolgono sul web.
Nel mondo dell’informazione, la centralità dei telegiornali è ancora salda, l’80,9 per cento degli italiani li utilizza come fonte principale. Tra i giovani, però, il dato scende al 69,2 per cento, avvicinandosi molto al 65,7 per cento riferito ai motori di ricerca su Internet e al 61,5 per cento di Facebook. Per la popolazione complessiva, al secondo posto si collocano i giornali radio (56,4 per cento), poi la carta stampata con i quotidiani (47,7 per cento) e i periodici (46,5 per cento). Dopo ci sono il televideo (45 per cento), i motori di ricerca come Google (41,4 per cento), i siti web d'informazione (29,5 per cento), Facebook (26,8 per cento), i quotidiani on line (21,8 per cento). Nel caso delle tv all news (16,3 per cento complessivamente) risultano discriminanti l'età (20,1 per cento tra gli adulti) e il titolo di studio (il 21,7 per cento tra i diplomati e laureati). Le app per smartphone o tablet arrivano al 7,3 per cento di utenza e Twitter al 2,5 per cento.
Il collegamento Internet fisso da casa è ancora la forma principale di connsessione per ottenere informazioni, risultando il preferito dal 31,8 per cento degli italiani che hanno un pc desktop, e anche dal 20,4 per cento di quanti usano un portatile. Chi usa la connessione al lavoro rappresenta il 17,2 per cento del totale, chi preferisce il portatile con connessione Wi-Fi è il 21,5 per cento, a cui si deve aggiungere l’8,3 per cento di chi usa connessioni mobili e il 7,3 per cento di chi usa uno smartphone connesso a un sito web. Tra i giovani la domanda di connessioni non fisse è ancora più elevata, raggiungendo il 44,4 per cento per il Wi-Fi, il 13 per cento per le connessioni mobili e il 14,2% per lo smartphone.
Il Censis ha analizzato anche la situazione delle P.A. in termini di innovazione, e ha rilevato che "le riforme che hanno attraversato le Amministrazioni pubbliche negli ultimi anni cominciano a dare frutti visibili". Note positive vengono dalle riforme che prevedono il ricorso alla digitalizzazione dei servizi, secondo il Censis la novità più interessante è l’entrata in vigore del nuovo Cad.
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