Gli Stati membri dell'UE, con il sostegno della Commissione europea e dell'ENISA, l'Agenzia dell'Unione europea per la cibersicurezza, hanno pubblicato la seconda relazione sui progressi compiuti nell'attuazione del pacchetto di strumenti dell'UE sulla cibersicurezza del 5G.
Nella comunicazione la Commissione manifesta forte preoccupazione sui rischi per la sicurezza dell'Unione posti da alcuni fornitori di apparecchiature per la comunicazione su rete mobile.
Per quanto riguarda le misure strategiche, in particolare l'introduzione di restrizioni nei confronti dei fornitori ad alto rischio, la relazione segnala che 24 Stati membri hanno adottato o stanno preparando misure legislative che conferiscono alle autorità nazionali il potere di valutare i fornitori e di emanare restrizioni; 10 di questi Stati membri hanno imposto restrizioni e 3 sono impegnati nell'attuazione della legislazione nazionale in questione. Data l'importanza delle infrastrutture di connettività per l'economia digitale e la dipendenza di molti servizi essenziali dalle reti 5G, gli Stati membri dovrebbero attuare senza indugio il pacchetto di strumenti.
La sicurezza delle reti 5G è una priorità fondamentale per la Commissione ed è anche una componente imprescindibile della strategia per l'Unione della sicurezza, in quanto le reti 5G sono un'infrastruttura centrale, che costituisce la base di un'ampia gamma di servizi essenziali per il funzionamento del mercato interno e per il funzionamento e il mantenimento di funzioni vitali della società e dell'economia.
Fatte salve le competenze degli Stati membri in materia di sicurezza nazionale, la Commissione ha inoltre applicato i criteri del pacchetto di strumenti per valutare le necessità e le vulnerabilità dei suoi sistemi di comunicazione istituzionale e di quelli delle altre istituzioni e degli altri organi e organismi europei, e per analizzare l'attuazione dei programmi di finanziamento dell'Unione alla luce degli obiettivi strategici generali dell'Unione stessa. Basandosi sulla sua propria valutazione, che è in linea con quella di alcuni Stati membri, la Commissione sollecita gli Stati membri che non hanno ancora attuato il pacchetto di strumenti ad adottare con urgenza le misure del caso, secondo quanto raccomandato nel pacchetto di strumenti dell'UE, perché si possano affrontare in modo rapido ed efficace i rischi posti dai fornitori in questione.
La relazione adottata dagli Stati membri rileva che, dalla prima relazione del luglio 2020, sono stati compiuti altri progressi nell'attuazione delle principali misure del pacchetto di strumenti dell'UE. La stragrande maggioranza degli Stati membri ha rafforzato o sta rafforzando i requisiti di sicurezza delle reti 5G sulla base del pacchetto di strumenti dell'UE. Eppure, nonostante i progressi compiuti, la relazione rileva che la situazione attuale comporta il rischio evidente di una persistente dipendenza, nel mercato interno, da fornitori ad alto rischio, con ripercussioni negative potenzialmente gravi sulla sicurezza degli utenti e delle imprese in tutta l'UE, ed anche delle infrastrutture critiche dell'UE.
Fonte: https://ec.europa.eu/