Che sia forse iniziata l'era del disincanto digitale? Lo rivela l'Osservatorio Demos-Coop su “Gli italiani e l'informazione” giunto alla nona edizione. Per la prima volta, infatti, Internet viene guardato con prudenza dagli stessi utenti abituali della rete. Anche nel 2015, comunque, la televisione si conferma il canale di informazione più consultato. È frequentato quotidianamente dall'82% degli intervistati. Mentre il 49% afferma di informarsi ogni giorno attraverso Internet, il 38% mediante la radio, il 26% sui giornali di carta.
Tuttavia, negli ultimi due anni il sistema informativo sembra essersi consolidato, fra i cittadini. Anche, e soprattutto perché, ormai, l'informazione è divenuta un sistema largamente “ibrido”. L'accesso ai new media, infatti, non esclude i media tradizionali, al contrario, li include, li contamina e viceversa.
La tv continua ad essere frequentata quotidianamente da 8 italiani su 10, perlopiù in combinazione con altri media, ma per otre 2 su 10 (22%) si tratta dell'unico luogo attraverso cui si accede all'informazione. Si tratta di settori sociali definiti: per la maggioranza donne, casalinghe, di età medio-alta e di istruzione medio-basa, residenti nel Mezzogiorno e nelle Isole.
Il pubblico dei new media è, invece, simmetrico rispetto a quello degli spettatori “tele-centrici”. Più giovane, istruito, maggiormente esteso nel ceto impiegatizio e nelle professioni intellettuali e fra gli studenti.
Neppure se spostiamo l'attenzione dai canali ai programmi di informazione si osservano grandi novità. In termini di fiducia, non di ascolti, l'atteggiamento verso i Tg conferma, infatti, le tendenze degli ultimi anni. I più apprezzati restano i Tg Rai e in particolare il Tg3. Mentre, fra i Tg di Mediaset, solo il Tg5 mantiene un grado di stima elevato. Nel complesso, il credito nei confronti di tutti i notiziari tiene, oppure cresce, anche se di poco. Ma le performance migliori, negli ultimi anni, premiano ancora le reti all news: Rai News 24, Sky Tg 24, insieme al Tg7, da notare che i Tg Sky e Rai News 24 rispetto al 2009, vedono salire la fiducia nei loro confronti di oltre 10 punti.
La vera novità di questo Rapporto dell'Informazione, è, però, costituita dal disincanto verso Internet. Certo: resta ancora lo spazio dove l'informazione appare più libera e indipendente (36%). Però questa convinzione appare in calo significativo: 4 punti in meno solo nell'ultimo anno.
Anche la fiducia nella rete sta diminuendo. Oggi è espressa dal 37% degli italiani: 3 punti meno di un anno fa, oltre 10 rispetto al 2013. Così gli italiani navigano su Internet sempre più numerosi, e per sempre più tempo, ma si sentono osservati e sempre meno sicuri. Così, anche se non si fidano, per distrarsi un po', continuano a guardare la tv.
Testo integrale: www.repubblica.it/politica/2015/12/06