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Dalla Legge 241 del 1990 ("Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi"), a cui hanno fatto seguito altre norme, c'è l'obbligo nelle Pubbliche Amministrazioni di semplificazione: i procedimenti, le procedure, il linguaggio. Oggi si parla sempre più di una Italia troppo burocratizzata, che per questo motivo non ha, nella correttezza delle azioni, quella agilità che le permetta di operare con tempestività, chiarezza, concretezza.

Donato Limone, direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche dell'Università Unitelma Sapienza, a proposito di 'burocrazia zero' e di semplificazione ha riportato di recente in un suo scritto ("Key4biz") i costi della burocrazia dell'anno 2019, rilevati dalla CGIA di Mestre, per eccesso di adempimenti amministrativi: 57,2 miliardi di Euro. Considerando che, in una situazione come quella di oggi - pandemia, blocco produttivo del Paese, grave crisi economica, catena decisionale lunga – "Non ci possiamo permettere di buttare al vento tanti soldi" che è arrivato davvero il tempo di fronteggiare i problemi prodotti da una così complessa macchina burocratica pubblica e dei relativi costi eccessivi.

Insieme alle considerazioni sulla burocrazia Donato Limone ha indicato nove fra i problemi che da sempre sono un blocco verso la sburocratizzazione:

1)      il costo troppo alto della burocrazia

2)      il caos burocrazia: i modelli datati della organizzazione e nella organizzazione del lavoro

3)      la semplificazione normativa: sistemi normativi multicanali portano all'overdose del sistema

4)      la semplificazione amministrativa

5)      la digitalizzazione amministrativa (l'Italia è al 24 posto su 28 Paesi, indice Desi)

6)      i servizi in rete per i cittadini e le imprese: poco diffusi, nella logica dell'analogico

7)      la formazione dei dipendenti pubblici: aumentare gli investimenti in formazione

8)      la dirigenza pubblica: è di fronte alla scelta di operare per un cambiamento reale oppure continuare in un approccio formalistico 

9)      la mancanza di nuovi profili professionali dei dipendenti pubblici.