Back to top
Associazione Comunicazione Pubblica
Chi siamo
Contattaci
Lunedì della 9:30 alle 15:30
dal martedì al venerdì dalle 9:30 alle 14:30.
Via Marsala 8 - 20121 Milano
info@compubblica.it
02 67100712
345 6565748
Comunicazione Pubblica

Archivio newsletter - Associazione Italiana per la Comunicazione Pubblica e Istituzionale

Dove sono finite le regole nel clima "senza rispetto" ormai dominante che parte dalle stesse Istituzioni? Lo ha chiesto uno dei giovani presenti all'incontro tra Don Luigi Ciotti e gli studenti delle scuole medie superiori che si è svolto nella giornata conclusiva degli Stati Generali della Comunicazione Pubblica in Italia e in Europa.

"Il problema della sicurezza è diventato un killer - ha risposto Don Ciotti - la sicurezza è un diritto che deve essere garantito a tutti, ma occorre stare attenti a come viene applicato. La prima difesa contro l'insicurezza è la verità". Don Ciotti cita i dati più recenti del Viminale, relativi al quadro generale degli italiani che commettono reati: gli immigrati regolari sono solo il 2%. Ciò sta ad indicare che la condizione di regolarizzazione e l'inserimento sociale sono elementi positivi, mentre troppo spesso si fa dell'immigrato un capro espiatorio. Lo stesso concetto di legalità si presenta con sfumature differenti, ha spiegato il fondatore di Libera, ad esempio con il diverso trattamento nei confronti degli immigrati clandestini che, se commettono reato, hanno una maggiorazione di pena rispetto ai cittadini italiani. E' un'ingiustizia che non risponde all'articolo 3 della Costituzione, dove si parla del diritto all'uguaglianza.

"Bisogna evitare pericolose semplificazioni e generalizzazioni: la società offre cattivi esempi, ma bisogna parlare delle positività che ci sono e l'elenco delle testimonianze è lungo" ha commentato ancora Don Ciotti. "La conoscenza della verità è la prima difesa, seguita dall'affermazione dei diritti, oltre che dei doveri, che non devono essere solo di  carta ma di carne, cioè vivi e reali perché fatti sulle persone. La giustizia comincia dalla prossimità, cioè dalla vicinanza, dall'ascolto. Il rispetto delle regole ha bisogno della relazione con gli altri. Servono meno leggi ma più legge, non si deve fare solo solidarietà, ma occorrono più diritti e giustizia".

Durante l'incontro è stato toccato anche l'argomento della mafia, che si nutre di compiacenze nel corpo sociale e politico: "Lo Stato da come diritto ciò che la mafia da come favore", ha spiegato Don Ciotti, citando una frase del generale Dalla Chiesa. "Il senso delle regole e il rispetto della legalità, che per alcuni è diventato molto elastico - ha concluso -, deve valere per tutti".

Altri articoli