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P.A.: vertici onesti, dipendenti più motivati


L’onestà paga. Questo è ciò che emerge dai risultati di una ricerca condotta dalla SDA Bocconi che ha verificato quali stili di leadership siano più efficaci per motivare e migliorare la propensione allo sforzo dei dipendenti pubblici italiani.

Rispetto ad altri comportamenti motivanti che un leader può tenere, come la motivazione al raggiungimento dei risultati o come lo stimolo della creatività dei dipendenti, l’esempio di un comportamento probo e di uno stile di comando improntato al far rispettare le regole risulta essere quello più produttivo.

Partendo dai risultati di uno studio americano del 2010 (Fernandez, Cho, Perry), nel quale si individuano cinque stili di leadership efficaci tipici della Pubblica Amministrazione (leadership orientate al raggiungimento di obiettivi, allo sviluppo delle competenze, alla produzione creativa di nuove idee, alla diversità di genere dei dipendenti, all’onestà e alla correttezza dell’azione pubblica), la ricerca della SDA Bocconi ha indagato quali tra questi potesse ottenere i migliori risultati svolgendo un esperimento tra 153 dirigenti di medio livello in forza alla P.A. italiana.
 
A cinque gruppi di dirigenti pubblici è stato inizialmente sottoposto un questionario per misurare la loro propensione allo sforzo; poi i gruppi sono stati sottoposti a cinque stimoli diversi, che simulavano delle situazioni di lavoro reale nelle quali si proponeva loro di lavorare a un progetto coordinato da un leader con caratteristiche di volta in volta differenti. Dopo l’esposizione allo stimolo i ricercatori hanno misurato di quanto i diversi gruppi di dirigenti incrementerebbero il proprio sforzo sul lavoro al variare dello stile di leadership. È risultato che la propensione a impegnarsi sotto un leader onesto e che spinge alla trasparenza del lavoro e al rispetto delle regole aumenta dell’8 per cento, passando dall’82 per cento al 90 per cento; mentre, ad esempio, la propensione allo sforzo sotto un capo che sprona avendo cura dello sviluppo delle competenze segna una differenza positiva dell’1,5 per cento. Se poi il leader punta a sostenere la creatività dei propri collaboratori, il risultato è addirittura negativo: -5 per cento.
 
Se l’aspetto positivo è che il comportamento virtuoso dei vertici della Pubblica Amministrazione aumenta la motivazione e la produttività dei dipendenti, l’aspetto negativo è che “la scarsa efficacia degli stili di leadership che insistono sul raggiungimento del risultato o che sostengono la creatività degli individui evidenzia probabilmente un certo ritardo nell’introduzione delle logiche innovative nelle amministrazioni centrali: gli strumenti per misurare la performance sono ancora deboli e poco riconosciuti e i sistemi di gestione del personale poco orientati a incentivare l’assunzione di responsabilità e lo spirito di iniziativa, stimolando la creatività”.


www.unibocconi.it