Il Garante per la privacy si è recentemente espresso per correggere la legge sulle impronte digitali, approvata nel giugno scorso. Ecco il parere "L'astratta, generalizzata e indifferenziata presunzione di sussistenza, per tutte le Amministrazioni pubbliche, di fattori di rischio tali da far ritenere quello biometrico l'unico sistema in grado di assicurare il rispetto dell'orario di lavoro non appare compatibile - dice il Garante - con il principio di proporzionalità".
Così l'Autorità indica allo schema di Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri una serie di suggerimenti per rendere la misura meno esagerata nei confronti della privacy dei dipendenti pubblici.
Su tale argomento Fabiana Dadone, ministro della Pubblica Amministrazione, ha detto: "I controlli biometrici sono utili per tenere a bada chi abusa. Ma a mio avviso la rilevazione delle impronte rischia di deprimere anche chi ogni giorno si reca al lavoro con energia ed entusiasmo".