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Comunicazione Pubblica

Archivio newsletter - Associazione Italiana per la Comunicazione Pubblica e Istituzionale

Il 77,7% dei membri delle Nazioni Unite "cinguetta". E' quanto emerge dallo studio annuale di Burson-Marsteller su Twinplomacy. La maggior parte sono account personali di capi di Stato, di Governo o Ministri. I due terzi dei leader del mondo si scambiano messaggi di 140 caratteri anche tra loro. E cosa succede in Italia?

Siamo ormai abituati ai tweet del presidente del Consiglio dei ministri, ma le Istituzioni locali sono ancora molto indietro. Secondo una rececnte ricerca condotta dal giornalista Francesco Di Costanzo, è la Lombardia a detenere il primato degli account comunali più attivi in Italia: 45 quelli aperti a marzo scorso sui 340 in tutta Italia (alla fine del 2012 nel territorio lombardo erano 33 gli Enti locali con un profilo Twitter).

"Certo, non siamo ancora ai livelli degli Stati Uniti, dove quasi tutte le Amministrazioni sono presenti su Twitter - ha dichiarato al Corriere della Sera, Di Costanzo - ma anche in Lombardia cominciano a esserci account che nulla hanno da invidiare a quelli americani".
In particolare si tratta di Comuni medio-piccoli. Tra i capoluoghi di provincia ci sono Milano (@ComuneMI), Como (@ComuneComo), Lodi (@ComunediLodi) e Pavia (@ComunePV). Mancano all'appello molte Amministrazioni di media grandezza, anche se spesso vi sono sindaci, assessori o consiglieri comunali che utilizzano lo strumento di comunicazione ideato nel 2006 da Jack Dorsey. 

Le ragioni sono diverse. Quella più diffusa è la mancanza di una formazione specifica da parte di chi opera all'interno degli uffici di comunicazione degli Enti locali. Una situazione che ha portato, secondo le testimonianze raccolte dai docenti delle nostra Associazione, all'apertura di profili sui diversi social network senza uno specifico piano editoriale e di comunicazione, con una conseguente grande quantità di problemi da affrontare.

     

C.T.