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Il datore di lavoro può controllare le e-mail


Il datore di lavoro, quando in gioco c’è l’immagine della sua impresa e il patrimonio aziendale, può controllare la posta elettronica dei dipendenti per accertare comportamenti scorretti. Lo dichiara la Corte di Cassazione sentenza 2722, sezione Lavoro, confermando il licenziamento di un dirigente di un istituto di credito che speculava su informazioni finanziarie riservate.

Con questa decisione la Corte ha respinto il ricorso del dirigente bancario contro il suo licenziamento in tronco “per aver divulgato a mezzo di messaggi di posta elettronica, diretti ad estranei, notizie riservate….”.

Sia in primo grado che in appello i giudici di merito, nel 2009, avevano già confermato il licenziamento ritenendo non contrastante con l’articolo 4 dello Statuto dei lavoratori “il controllo della posta elettronica del dipendente, in quanto diretto ad accertare ex post una condotta attuata in violazione degli obblighi fondamentali di fedeltà e riservatezza e postasi in contrasto con l’interesse del datore”.