Qualche giorno fa ero in Sicilia per partecipare come relatore ad un convegno sui diritti dei minori; poche ore prima d'intervenire, al tg regionale ho sentito la notizia su alcuni studenti di una scuola media che, in uno dei quartieri più a rischio di Palermo, Ballarò, avevano letteralmente bastonato insegnanti e dirigente scolastico.
Passano due giorni e a Sant'Antimo, plesso in provincia di Napoli, sempre in una scuola media, sei studenti fanno a gara, in pubblico, per scoprire chi ha il pene più lungo. Questo mentre a Genova un docente viene indicato dagli studenti perché, oltre a farli gattonare o a far fare loro il saluto fascista, si stava masturbando, in un'aula in quel momento vuota, mentre guardava alcune allieve che, nella palestra di fronte, stavano facendo ginnastica. La "scoperta" è stata fatta proprio da una delle ragazze, rientrata per caso in aula a prendere una sciarpa.
Non sono trame tratte dai film di Pierino interpretato da Alvaro Vitali, ma fatti che sembrano realmente accaduti e su cui ci sono indagini da parte di inquirenti e autorità scolastiche. Tutto questo mentre si dice che gli alunni delle nostre scuole sono i più ignoranti d'Europa e si ripetono episodi d'intolleranza da parte dei genitori che, in buona parte dei casi, prendono le difese dei figli.
È bene, anche alla luce degli ultimi episodi, fare al nuovo responsabile del Ministero della Pubblica Istruzione tanti sentiti auguri, perché ci sarà molto da lavorare per ridare dignità a una scuola che ormai non ne ha più molta, per un intreccio perverso di responsabilità, dall'alto verso il basso e viceversa.
Nella italica rassegnazione tutti pensano che la responsabilità sia sempre di qualcun altro. Invece, ognuno di noi, nel quotidiano, chissà in quante occasioni può far qualcosa per migliorare la condizione delle nostre scuole e quindi anche dei nostri ragazzi. Continuare a sparare sulla scuola e sui suoi abitanti, docenti o discenti che siano, è diventato uno sport nazionale e tutti, come accade per il calcio, hanno la ricetta giusta per mettere a posto le cose. Anche se poi i comportamenti quotidiani vanno in direzioni diverse.
Se però i giornali, le tv, le radio e persino Youtube, riportassero con lo stesso spazio tutte le buone notizie che la scuola produce, le eccellenze, i progetti, la creatività di insegnanti e studenti, forse avremmo una visione diversa della scuola di oggi e forse la finiremmo di dire "ai miei tempi".
Certo sei studenti che si misurano il pene in classe è sicuramente una notizia che può occupare le prime pagine dei giornali, le aperture dei tg e le home page dei portali Internet, mentre sei studenti che vincono un premio internazionale sono solo una "breve", una notiziola, un link. Così è la spettacolarizzazione. E sembra ci sia davvero poco da fare.
Resta il fatto che la scuola è anche nostra. Che è frequentata dai nostri figli. Che i docenti sono parte della nostra società, bravi e preparati, ignoranti e dotti, come accade per tante professioni.
I maleducati, i Pierini ci sono ovunque. Il nostro compito è di educarli, formarli, spiegar loro che quei momenti di vita giovanile non ritornano, così come quegli insegnamenti non ci saranno più.
Auguri futuro Ministro.
Francesco Pira, Consigliere nazionale Associazione "Comunicazione Pubblica"
Chi siamo
- compubblica.it
- Storia
- Organi sociali
- Soci attivi
- Diventa socio
- Assemblea
- Pubblicazioni
- Codice deontologico
- Statuto
Contattaci
Lunedì della 9:30 alle 15:30
dal martedì al venerdì dalle 9:30 alle 14:30.
dal martedì al venerdì dalle 9:30 alle 14:30.
Via Marsala 8 - 20121 Milano