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Archivio newsletter - Associazione Italiana per la Comunicazione Pubblica e Istituzionale

In margine al convegno “Sanità: informazione in emergenza”

Il 5 maggio si è tenuto a Torino, nel Centro Congressi dell’Ospedale Molinette di Torino, il convegno “Sanità: informazione in emergenza”. È stato il primo evento nazionale esclusivamente dedicato a come comunicare nelle situazioni di crisi e di emergenza che coinvolgono la sanità pubblica.

Il convegno è stato organizzato dalla Delegazione Piemonte-Valle d’Aosta e dalla Commissione Sanità e Salute dell’Associazione “Comunicazione Pubblica”, dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria delle Molinette di Torino, dalle Aziende Sanitarie Locali TO2 Torino Nord e Valle d’Aosta con il contributo della Takeda Italia Farmaceutici.

Il convegno è stato seguito da oltre quasi 200 professionisti del settore professionale della sanità provenienti da molote regioni. Moderatore e animatore del convegno è stato il giornalista RAI Franco Di Mare, un professionista che di comunicazione di crisi se ne intende, essendo stato inviato di guerra per il TG2 prima e per il TG1 poi.

Negli ultimi anni si è intensificato il verificarsi di grandi eventi drammatici amplificati, a volte modificati ed a volte addirittura distorti da un mondo della comunicazione in evoluzione costante e sempre più rapido. Si sono viste vere o presunte pandemie, come l’aviaria, l’influenza AH1N1, il virus della mucca pazza che hanno attratto l’attenzione del grande pubblico. Anche le emergenze sanitarie conseguenti alle grandi calamità, terremoti, gli alluvioni e disastri ambientali coinvolgono sempre la sanità pubblica, che spesso è vittima di accuse ingiuste, dovute anche alla carenza di strutture professionali di comunicazione.

Gli aspetti sanitari in generale sono un argomento di grande interesse e impatto sull’opinione pubblica, per questo motivo i loro effetti possono essere quindi amplificati o ridotti dalla qualità e quantità della comunicazione che ne viene fatta. Rapidità, correttezza tecnica e scientifica possono prevenire attacchi di panico, evitare la diffusione di cattiva informazione e mantenere la credibilità delle istituzioni. Purtroppo gestioni improvvisate e ritardi fanno sì che si verifichi il caso contrario, la comunicazione scorretta, a scapito dell’informazione, ingigantisce il problema, creando essa stessa situazioni di panico e sprechi di denaro pubblico, come è avvenuto per i casi di aviaria o per la recente vaccinazione di massa per l’influenza A.

Il convegno "Sanità: informazione in emergenza" ha dimostrato come sia possibile ottenere una buona comunicazione anche in ambito sanitario e come essa si verifichi già in alcuni casi, purtroppo ancora troppo sporadici. È ancora scarso l’investimento economico da parte delle istituzioni nelle strutture di comunicazione aziendali e sono ancora pochi i professionisti che potrebbero essere la soluzione del problema.

Nella prima parte della mattinata del convegno, tre dei maggiori esperti nazionali: Luigi Norsa, Antonio Zuliani e Ivan Cavicchi hanno esaminato sotto il profilo della comunicazione, della psicologia e della sociologia lo scenario dell’emergenza sanitaria.

Nella seconda parte sono state presentate alcune case histories relative a grandi strutture italiane: dall’ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma, alle Molinette di Torino. La casistica è stata ricca: dalla tragedia della Thyssen Krupp, al Papa in pronto soccorso, dall’alluvione del Piemonte del 2000, alle emergenze per le febbri emorragiche africane.

Un interessante e vivo racconto di fatti veri, affrontati sotto il piano della comunicazione, raccontati con professionale analisi da chi li ha vissuti: Marco Magheri (dirigente Comunicazione e Relazioni Esterne dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma), Pier Carlo Sommo (direttore SC Relazioni Esterne dell’ ASLTO” Torino Nord), Tiziano Trevisan (capo Ufficio stampa USL Valle d’Aosta), Ottavio Davini (direttore Sanitario AOU San Giovanni Battista di Torino).

Nella sessione pomeridiana, si è svolta una tavola rotonda dal titolo: “Mala sanità o mala comunicazione? Incontri e scontri tra parti in causa…”. Tre giornalisti Marco Accossato (“La Stampa”), Paolo Girola (RAI 3 Torino) e Carola Vai (Ordine dei Giornalisti e CdA Casagit) si sono contrapposti ad altrettanti rappresentanti della sanità pubblica: Ugo Marchisio (primario Medicina d’Urgenza-Ospedale Maria Vittoria Torino), Francesco Enrichens (coordinatore Emergenza Sanitaria Regione Piemonte) e Pier Carlo Sommo.

Il dibattito, molto vivace, più che evidenziare spaccature o scontri tra i due fronti ha evidenziato che sia i giornalisti sia i medici considerano ormai indispensabili negli Enti pubblici la presenza di strutture di comunicazioni professionali. Altresì è emersa la necessità di una formazione di base sulla comunicazione ai medici.

Anche dai giornalisti e dai medici che operano in prima linea nella sanità pubblica, è apparso in tutta evidenza che l’attuazione della Legge 150/2000 sia una sentita necessità più che mai, un bisogno di professionisti e professionalità messo in particolare evidenza quando vi siano in atto crisi od emergenze.

Pier Carlo Sommo