Obiettivo è contrastare pesantemente il fenomeno della disinformazione. Per questo Agid ha pensato a quattro linee strategiche di intervento: monitoraggio continuo della qualità dell'informazione; tutela del pluralismo informativo; verifica della concorrenza per la pubblicità on line; controllo della misurazione degli indici di ascolto.
Per la qualità dell'informazione verranno attivati sistemi di monitoraggio continuo e rilevazioni volte a contrastare fenomeni "patologici" nella percezione della realtà. Per il pluralismo informativo verranno individuati i mercati rilevanti e accertate posizioni dominanti o lesive del pluralismo nel settore della pubblicità on line. Per la concorrenza saranno monitorati gli scenari competitivi nei settori di attività delle piattaforme on line. Per gli indici di ascolto on line, attraverso sistemi di web analytics saranno costantemente monitorati i sistemi di misurazione.
Dopo l'indagine su 'Piattaforme digitali e sistema dell'informazione' e il successivo studio 'Percezioni e disinformazione. Molto razionali o troppo pigri?' Agid mette in atto questa strategia di contrasto alla disinformazione che colpisce il 60% degli italiani "determinando una vera e propria 'patologia' della percezione della realtà e provocando una distorsione dei rapporti sociali, politici, economici". Sei italiani su 10 credono a fake news, bufale e notizie distorte (Rapporto Swg).
Dice il rapporto che la "provenienza geografica, livello di istruzione e condizione socioeconomica" sono tra i fattori che influiscono sulla percezione e sul riconoscimento di notizie false. La tendenza causa la costruzione di falsa percezione di temi cruciali: dalle informazioni scientifico-ambientali all'economia, all'agenda politica, dall'immigrazione, alla criminalità e anche il lavoro.