Da un'indagine compiuta in Brasile, terzo mercato al mondo per Fb con 130 milioni di utenti iscritti, è emerso che le interazioni con i contenuti delle testate giornalistiche si è ridotto, nel trimestre antecedente all'introduzione del nuovo algoritmo, del 17%. Mentre quelle con i siti di fake news sono triplicate.
Come sempre più spesso avviene per la stragrande maggioranza degli organi d'informazione di massa, che hanno scelto la strada della desistenza educativa a favore del pensiero unico e dell'effetto pecora (do va uno vanno tutti), Facebook ha deciso di seguire l'andamento dei suoi utenti piuttosto che puntare su contenuti di qualità.
Una tendenza alla quale è doveroso che resistano le pagine istituzionali del sistema P.A., perché reputazione e credibilità devono rimanere i due fari guida di ogni contenuto.
A rivelarci, con certezza, che la ragione del cambiamento dell'algoritmo sono i numeri è un fatto recente che riguarda il Folha de Sao Paulo, il più importante quotidiano del Brasile. La testata ha deciso di non aggiornare più i suoi circa 5,9 milioni di fan Fb, sostenendo che la decisione di Zuckerberg favorisce le fake news.
Il direttore esecutivo del giornale brasiliano, Sérgio Dávila precisa che "Bandendo di fatto il giornalismo professionale delle sue pagine a favore dei contenuti personali e aprendo spazi per la proliferazione delle bufale, Facebook è diventato un terreno inospitale per chi vuole offrire contenuti di qualità come noi". E di questo, gli stessi lettori più attenti e scrupolosi se ne sono accorti, tanto da considerare sempre meno Fb come fonte attendibile.
Vediamo se la decisione del Folha de Sao Paulo sarà contagiosa.
Claudio Trementozzi