L’immigrazione in Italia, come la rappresentano i media, e come questo fenomeno viene percepito. Per una settimana a Marina di Ragusa, nella struttura congressuale dell’Hotel Terracqua, esperti provenienti da tutta Italia, ma anche autorità locali, si sono confrontati per un’esperienza didattica unica. Questa mattina sono stati infatti consegnati gli attestati della Summer School dell’Università degli Studi, sul tema “L’immigrazione in Italia: racconti mediali ed esperienze reali a confronto.
Direttore Scientifico Domenico Carzo, professore ordinario di sociologia dell’Università di Messina che al termine dell’esperienza si è detto molto soddisfatto.
"Spesso – ha spiegato Carzo - i nostri studenti hanno una conoscenza del fenomeno migratorio condizionata solo dai mezzi di comunicazione di massa. Abbiamo cercato di dare , in questa settimana a Ragusa ai partecipanti una nuova chiave di lettura. Puntiamomo alla conoscenza del fenomeno migratorio ma anche ad approfondire le ricchezze storiche ed artistiche di una parte della Sicilia, la provincia di Ragusa, dove ci sono anche spiagge meravigliose”.
Ed in effetti non poteva esserci migliore location per la Summer School in una zona della Sicilia ormai notissima perché luogo delle riprese della fiction “Il commissario Montalbano”.
Molto apprezzata dagli studenti la testimonianzandi Severino Santiapichi , Presidente della Corte D’Assise, Procuratore Generale ad honorem della Corte di Cassazione e docente dell’Università Kore di Enna che ha portato una sua esperienze come docente di un’università somala ma anche la sua esperienza di magistrato.
Il giudice Santiapichi è sicuramente uno dei magistrati più noti in Italia per aver essere stato quello che ha seguito il processo Moro e quello contro l’attentatore di Papa Giovanni Paolo II, Ali Agcà.
L’analisi del fenomeno dal punto di vista sociologico oltre che nella lezione inaugurale di Carzo è stata curata da Antonella Cava, professoressa dell’Università di Messina, che ha comparato le migrazioni interne italiane del secondo dopoguerra e le migrazione internazionali odierne, da Marco Centorrino, docente dell’Università di Messina, che ha raccontato la rappresentazione mediatica del fenomeno, da Piero Saitta, professore dell’Università di Messina, che si è soffermato sul neoliberismo ed il controllo dell’immigrazione, calcando la mano sul fallimento della tolleranza zero, e da Francesco Pira siciliano d’origine ma docente dell’Università di Udine, che ha cercato di tracciare relazioni, confini e incidenti nella comunicazione della multiculturalità, presentando anche l’esperienza di un progetto dell’ateneo friulano.
Una ricerca su una comunità di immigrati indiani in Italia è stata presentata dall’antropologa dell’Università di Macerata, Maria Rita Bartolomei.
Dal punto di vista giuridico il fenomeno è stato analizzato invece oltre da Rosanna Mallemi, vice prefetto aggiunto di Ragusa, da Gaetano Pernice, Consulente legale del Comune di S. Croce Camerina per le problematiche dell’immigrazione, da Gaetano Cimino avvocato esperto sul trattamento dei dati e dal Salvatore Nicolosi, docente di diritto internazionale dell’Università di Messina.