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Cinguettano più robot che persone

Determinare quanto siano diffusi i robot nella vita di Twitter è complicato ma possibile. Lo ha fatto un recente studio del Pew Research Center che ha esplorato il ruolo dei robot nella condivisione dei link su Twitter  (i robot o bot sono software, programmi che postano notizie automaticamente. Non sono persone ndr)  

Lo studio ha esaminato 1,2 milioni di collegamenti  tweeted, raccolti nell'estate del 2017, e ha verificato quanti di questi provenivano da sospetti account bot. Il risultato dice che due tweet su tre sono gestiti direttamente dai bot: 66%, due terzi dei collegamenti esaminati, sono stati condivisi da bot o account automatizzati che possono generare o distribuire contenuti senza la supervisione diretta di una persona.

Per sei settimane sono stati monitorati 2.315 siti popolari da cui è emerso che i bot responsabili di molti dei link twittati sono assai pochi: 500 account-macchina più attivi sono responsabili del 22% dei link inviati su Twitter che rimandano siti di notizie. Per rendere l'idea della differenza con gli utenti reali, questi 500 utenti sono responsabili solamente del 6% dei link twittati. 

Il sistema addestrato a riconoscere il comportamento dei robot in base a modelli  si chiama Botometro ed è un sistema di apprendimento automatico sviluppato da ricercatori della University of Southern California e dell'Indiana University. La prova se trattasi di robot o di persona è stata effettuata dopo aver analizzato oltre 30.000 account. Il Botometro "legge" più di mille caratteristiche diverse per ciascun account al quale assegna un punteggio.

Nello studio è altresì indicato come l'apprendimento automatico, considerato sempre un certo grado di incertezza e di errori di misurazione, come avviene nei sondaggi, possa essere strumento prezioso per la ricerca e particolarmente utile quando si esaminano grandi quantità di dati sui social media o altri dati di traccia digitali sul web. Il modo migliore per utilizzare questo strumento è di essere trasparenti nelle decisioni prese, di essere aperti sulla possibilità di errore e di prestare attenzione nell'interpretazione dei risultati.

 

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