Back to top
Associazione Comunicazione Pubblica
Chi siamo
Contattaci
Lunedì della 9:30 alle 15:30
dal martedì al venerdì dalle 9:30 alle 14:30.
Via Marsala 8 - 20121 Milano
info@compubblica.it
02 67100712
345 6565748
Comunicazione Pubblica

Archivio newsletter - Associazione Italiana per la Comunicazione Pubblica e Istituzionale

Il nuovo dominio personalizzato avrà futuro?


Dal prossimo 12 gennaio fino al mese di aprile 2012, aziende e Istituzioni potranno creare il proprio suffisso Internet e personalizzare così l’estensione del loro sito: nuovi suffissi come ‘.microsoft’, ‘.coke’, ‘.love’, ‘.Milano’ o .’Paris’ entreranno in competizione con il più che noto ‘.com’.
Molte sono le città che hanno manifestato interesse verso i nuovi domini di primo livello, ma non tra le aziende che tardano a posizionarsi: al momento sono solo 126 le richieste inoltrate all’Icann.
 
I nomi di dominio potranno terminare con quasi tutte le parole e potranno essere in qualsiasi lingua. Un processo che amplierà il campo dei Top Level Domain (TLD) generici di primo livello dalle attuali 22 estensioni a un numero pressoché infinito di possibilità.

Sessanta le domande all’Icann provenienti dai settori commerciali o comunità di interesse: dallo sport alla sanità al turismo. Mentre il target principale dell’iniziativa di estensione dei domini - i brand commerciali - non sono ancora così sicuri, preferiscono aspettare e, forse manifestarsi alla scadenza del termine di presentazione delle candidature, ad aprile.
 
Oltre la recalcitranza sui prerequisiti tecnici e finanziari (proibitivo costo di presentazione delle domande, ad esempio) imposti dall’Icann, i grandi marchi esprimono forti dubbi sul fatto che molti suffissi potrebbero creare contrasti tra gli aventi diritto, dando vita a nuovi abusi della proprietà intellettuale, anche se, per evitare disaccordo, l’Icann ha previsto la messa all’asta del suffisso conteso.

Il successo della iniziativa dipenderà dal numero definitivo dei progetti sottoposti all’Icann che dovrebbe attestarsi intorno a 300 domande. Se le richieste saranno di meno, l’iniziativa sarà da considerare un fallimento.