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Associazione Comunicazione Pubblica
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Comunicazione Pubblica

Archivio newsletter - Associazione Italiana per la Comunicazione Pubblica e Istituzionale

Frutto di un progetto di ricerca che ha coinvolto il Centro Interuniversitario Agorà Scienza, l'Università degli Studi di Torino, l'Istituto nazionale di Fisica nucleare e il Consiglio Nazionale delle Ricerche, è il libro “Apriti Scienza - Il presente e il futuro della comunicazione della scienza in Italia fra vincoli e nuove sfide”, presentato recentemente a Torino, presso l'Accademia delle Scienze. Il volume, coordinato da Sergio Scamuzzi (vicerettore dell'Università di Torino e componente del Comitato Scientifico di “Compubblica”) e Giuseppe Tipaldo (post doc fellow nel Dipartimento di Culture, Politica e Società dell'Università di Torino).

Il libro (edito da Il Mulino) si propone di rispondere a domande che accomunano comunicatori, scienziati naturali e umanisti: come comunicare la scienza? Come si evolve il rapporto tra scienza e società? Ha ancora senso la distinzione tra umanisti e scienziati? Il dibattito di presentazione, guidato dal presidente di Agorà Scienza, Enrico Pedrazzi, è stato arricchito dagli interventi di Lorenzo Magnea (ordinario di fisica, professore “antibufale scientifiche”, allievo di Tullio Regge), Giovanbattista Gardoncini (Rai TG Leonardo) e Angela Simone (giornalista di “Formica Blu).

Alcuni temi del libro, quali l'open access, affrontato da Luciano Paccagnella, e il rapporto tra partecipazione e comunicazione della scienza, affrontato da Selena Agnella, Marco Monteno e Astrid Pizzo, sono di grande interesse per i comunicatori pubblici, la cui professionalità diventa merce preziosa nell'attuale contesto socioculturale, in cui il ruolo della scienza diventa sempre più pregnante in molti ambiti di attività della Pubblica Amministrazione. Si pensi alla tutela dell'ambiente, alle politiche di innovazione, ricerca e sviluppo e tutela della salute: si tratta di settori in cui la Pubblica Amministrazione deve essere attiva e presente e lo deve fare comprendendo pienamente le dinamiche di diffusione del sapere scientifico.

“Compubblica” vuole essere presente anche in questo campo, in cui emerge con forza il ruolo del comunicatore, della sua professionalità e delle necessità di una formazione specifica di altissimo livello: si tratta di obiettivi dell'Associazione più profondi e ambiziosi, ma opere come questa fanno ben sperare in un futuro sempre più roseo per chi, come i comunicatori, lavora da sempre per una comunicazione pubblica all'avanguardia.

Stefano Cariani