Di questo si è parlato durante il recente incontro a Milano, a Palazzo Marino, organizzato dall'Ordine dei giornalisti lombardi e dal Comune di Milano a cui ha partecipato, per “Compubblica”, il consigliere Claudio Trementozzi.
Due sessioni. Sotto il titolo “Comunicazione pubblica: presente e futuro” Maurizio Baruffi, capo di gabinetto e direttore comunicazione del Comune di Milano, ha aperto il dibattito asserendo che la comunicazione pubblica deve essere al servizio della collettività, che è importante fare sistema integrando strutture e canali e, da ultimo di considerare come in ogni norma vi sia sì un vincolo ma anche delle opportunità.
Proseguendo è stata focalizzata l'attuale funzione del giornalista, la professione oggi e l'autorevolezza, soprattutto in ambito pubblico. Estendendo il discorso su come, alla luce di un nuovo utilizzo dei media e delle diverse abitudini dei fruitori delle attuali esigenze di mercato e anche dei nuovi strumenti disponibili, la professione vada ridiscussa.
Citata una ricerca Astra sull'opinione degli italiani nei confronti dei giornalisti la quale rivela che l'82 % degli intervistati ritiene i giornalisti poco affidabili, il 54 % li ritiene scorretti e da ultimo, a proposito della professione, il giornalista più conosciuto per il 94% è: Fabrizio Corona.
La categoria in questo non si riconosce e non condivide, però ritiene che vi sia urgente necessità di recuperare credibilità, soprattutto nei confronti del pubblico, deontologia e maggiori e più moderne competenze. La conclusione è che se i professionisti dell'informazione non si metteranno in gioco saranno presto fuori dal mercato.
L'incontro è continuato con la sessione “Comunicazione pubblica tra spending review e nuove opportunità”. Argomentato come detto da Claudio Trementozzi, il tema è stato trattato con un excursus non di sola elencazione ma anche di motivazione, considerando le sentenze fin qui intervenute della Corte di Cassazione e della Corte dei conti su più territori regionali. (Questo argomento verrà ripreso in modo più esaustivo ndr).
Nella sessione anche Patrizia Carrarini, dirigente Unità organizzativa comunicazione istituzionale di Regione Lombardia, che ha riportato come Regione Lombardia lavora per svolgere proprio attività di comunicazione pubblica nel rispetto degli obblighi di comunicazione e relazione con i cittadini.
Sono state espresse anche molteplici perplessità su come vengono redatti i bandi di avviso pubblico (Walter Todaro, gruppo di lavoro uffici stampa del CNOG) che sono ambigui e poco in linea con i dettami della Legge 150/2000.
Ventilata altresì l'idea di una rivisitazione proprio della legge quadro sulla comunicazione e informazione sull'approccio organizzativo degli Uffici stampa pubblici i quali sono penalizzati da quel “possono dotarsi” che, viene suggerito, potrebbe invece divenire “è opportuno si dotino”.
L'applicazione della 150/2000 è un tema che “Compubblica” affronta fin dalla emanazione della legge ma in modo più organico e organizzativo, ritenendo necessario innanzi tutto che la Legge venga applicata in tutte le Pubbliche Amministrazioni e che, nel caso di mancato rispetto dei principi normativi, vengano introdotte per le Amministrazioni non in regola, le opportune sanzioni economiche.                                                                                                  
M.B.
                    M.B.