I Responsabili per la Transizione al Digitale-RTD, nel Codice dell'Amministrazione Digitale (art. 17) sono gli affidatari della "transizione alla modalità operativa digitale e i conseguenti processi di riorganizzazione finalizzati alla realizzazione di un'Amministrazione digitale e aperta, di servizi facilmente utilizzabili e di qualità, attraverso una maggiore efficienza ed economicità".
Nella norma, alla struttura per l'organizzazione, l'innovazione e le tecnologie sono attribuiti compiti di importanza strategica, come quello di analizzare la coerenza tra l'organizzazione dell'Amministrazione e l'utilizzo delle tecnologie digitali, di ridurre i tempi e i costi dell'azione amministrativa, di promuovere le iniziative riferite alle direttive del Presidente del Consiglio dei Ministri o dal Ministro incaricato per l'innovazione e le tecnologie. Nella rivisitazione del 2016 del CAD, viene specificata la collocazione organizzativa presso l'Ente che "risponde direttamente all'organo di vertice politico o, in sua assenza, a quello amministrativo" (ad esempio nei Comuni è in carico al sindaco).
Fabiana Dadone, ministro della Pubblica Amministrazione e Semplificazione, intervistata dal "Sole 24Ore" qualche settimana fa, nel parlare di legge di bilancio ha spiegato che "In legge di bilancio stiamo vincolando agli obiettivi raggiunti parte della retribuzione di risultato dei dirigenti Responsabili della Transizione Digitale (RTD). E a breve convocheremo un tavolo per affrontare i temi dell'oggettività e trasparenza della valutazione". Naturalmente a patto che raggiungano gli obiettivi definiti dal piano digitale dell'Amministrazione di riferimento.