Back to top
Associazione Comunicazione Pubblica
Chi siamo
Contattaci
Lunedì della 9:30 alle 15:30
dal martedì al venerdì dalle 9:30 alle 14:30.
Via Marsala 8 - 20121 Milano
info@compubblica.it
02 67100712
345 6565748
Comunicazione Pubblica

Archivio newsletter - Associazione Italiana per la Comunicazione Pubblica e Istituzionale

Trasparenza P.A. e privacy: più garanzie a tutela delle persone


Sì condizionato del Garante per la privacy allo schema di Decreto legislativo del Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione relativo agli obblighi di trasparenza della P.A.. Per questo ha formulato
una serie di richieste volte ad arginare (vedi allegato) possibili ripercussioni di una diffusione indebita delle informazioni personali sensibili.

Nel dare il suo parere favorevole, il Garante ha però posto una serie di “paletti”, chiedendo che alcune norme vengano modificate per introdurre maggiori garanzie a tutela delle persone. Poiché, dice il garante, la necessità
di realizzare un controllo diffuso sull'attività della Pubblica Amministrazione non deve condurre a forme sproporzionate di diffusione di informazioni, che possono finire per ledere i diritti dei cittadini, specialmente di quelli in condizioni più disagiate.
L'obiettivo di garantire la trasparenza nell'attività della P.A. è condiviso pienamente dall’Autorità che tuttavia ritiene che un tale valore debba essere bilanciato con un diritto di pari rango costituzionale, come quello della riservatezza e della protezione dei dati che trova la sua matrice nella normativa europea.
Per questi motivi ha espresso preoccupazione per i possibili rischi che alcune disposizioni contenute nel provvedimento potrebbero determinare. Rischi ancora più forti se si tiene conto della particolare delicatezza  di alcune  informazioni che verrebbero messe online e della loro facile reperibilità e riutilizzabilità incontrollata grazie ai motori di ricerca. Si pensi soltanto ai dati sensibili o in grado di rivelare condizioni di disagio economico e sociale di anziani, disabili o altri soggetti deboli, la cui diffusione potrebbe comportare irreversibili danni per la dignità degli interessati, anche considerate le difficoltà oggettive di cancellare tali informazioni una volta in rete.
Nel parere l'Autorità ha anche tenuto conto di quanto previsto dalla normativa europea, di quanto stabilito dalla Corte di Giustizia e del fatto che nella stragrande maggioranza dei Paesi europei non esistono forme di diffusione paragonabili a quelle che si intendono realizzare nel nostro.

Allegato: documento richieste Garante privacy