Il nostro Paese è stato classificato al diciottesimo posto su ventotto e inserito nella categoria "non-consolidated eGov", fra gli Stati che hanno ancora parecchia strada da fare sul fronte della digitalizzazione della macchina e dei servizi pubblici.
La capacità della Pubblica Amministrazione di sfruttare le potenzialità dell'Ict è del 58% contro una media europea del 63%.
Lo rileva l'"eGovernment Benchmark Report 2018" della Commissione europea, realizzato da un consorzio guidato da Capgemini, con Politecnico di Milano e Idc.
I dati dicono che sempre più italiani utilizzano Internet in modo evoluto e che gli scarsi risultati registrati nell'utilizzo dei servizi di eGovernment sono riferiti alla fruibilità, usabilità, punti di accesso e adeguatezza ai bisogni del cittadino per quel che viene messo a disposizione sul web da parte delle Amministrazioni pubbliche.
In termini di indicatori relativi, sul fronte dell'apertura di dati e informazioni l'Italia è al 76% contro il 72% dell'Ue; della digitalizzazione del settore privato l'Italia è al 37% contro il 41% dell'Ue a conferma che il nostro Paese è quasi in linea con la media europea. Diversa la situazione se si valutano le competenze digitali che ci vede al 41% contro il 55% dell'Ue; l'utilizzo dell'Ict in cui siamo al 37% contro il 53% dell'Ue; le qualità dei servizi con il 57% dell'Italia verso il 71% dell'Ue e la connettività dove siamo al 53% contro il 64% dell'Ue. Risultati sempre sotto la media.
http://ec.europa.eu
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