I ragazzi sono quelli che conoscono meglio la Rete: sono loro che devono salire in cattedra. E' quanto è emerso durante la presentazione, che si è svolta a Roma, del Progetto Sociale "Per un web sicuro" promosso dal Movimento Italiano genitori (Moige), in collaborazione con la Polizia postale e delle comunicazioni, Trend Micro e Cisco e Google Italy.
Giunto alla terza edizione, il progetto ha l'obiettivo di sensibilizzare gli studenti, le loro famiglie e gli insegnanti sull'uso corretto e responsabile di Internet.
Nell'occasione il Moige ha diffuso i dati di una indagine condotta dall'Università Lumsa, su un campione di circa 1.000 studenti delle scuole elementari, medie e superiori, dalla quale emerge che 9 minori su 10 (l'87,8%) navigano in Rete quotidianamente. Il 18% degli intervistati trascorre in rete più di 3 ore al giorno; di questi, 5 su 10 hanno dagli 11 ai 13 anni. L'8% si connette ad Internet per più di 5 ore e ha meno di 10 anni.
E' aumentata anche la disponibilità di utilizzo del mezzo: 9 ragazzi su 10 dispongono di un computer a casa.
Non lo studio, ma la socializzazione e il divertimento sono azioni privilegiate: solo uno su 10 si connette per studiare e fare ricerche, tutte le altre motivazioni rimandano ad aspetti ricreativi come chattare (24%), ascoltare musica, guardare immagini e, qualche volta, ad attività illecite come scaricare film e musica. Il 5% risponde di preferire Internet a uscire con gli amici e il 16% dichiara di connettersi per distrarsi da emozioni spiacevoli.
Internet è diventato un luogo di incontro: di fatto il 26% degli intervistati lo utilizza per fare nuove amicizie. Anche i social network sono molto utilizzati: 6 su 10 (61%) dei ragazzi intervistati dischiara di essere iscritto.
Le misure di controllo e prevenzione adottate dai genitori sono molto blande: solo il 18,6% impartisce ai loro figli, dei limiti di tempo nell'utilizzo del computer, contro il 35 % che non si è mai posto questo problema.
L'11% dei ragazzi dichiara di visitare siti non adatti alla loro età, mentre il 20% afferma di cancellare la cronologia sul computer per non farla vedere ai propri genitori. Inoltre, un minore su tre (30%) dichiara di utilizzare raramente la propria identità quando è collegato e il 28% (uno su tre) ha fatto amicizia con estranei.