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Un terzo delle famiglie italiane non dispone di computer e accesso a Internet da casa

"Nel 2020 un terzo delle famiglie italiane non dispone di computer e accesso a Internet da casa. Le differenze sono molto accentuate guardando il titolo di studio: dal 7,2% delle famiglie in cui almeno un componente è laureato si passa al 68,3% di quelle in cui in cui il titolo più elevato è la licenza media". È quanto emerge dall'ottava edizione del Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes), presentato dall'ISTAT il 10 marzo.

Malgrado nel 2020 la diffusione dell'ICT tra le famiglie e gli individui sia accresciuta significativamente, portando al 69,2% la quota di utenti regolari di Internet (era 43,9% nel 2010), quello che si disegna è un quadro di preoccupante difficoltà nelle competenze digitali della popolazione. Restano indietro le donne (65,8%), i più anziani (44% per la classe di età 65-74; 12,9% per gli ultrasettantacinquenni) e chi vive nel Mezzogiorno, con uno scarto di 9 punti percentuali rispetto ai residenti nel Centro-nord (72,3%). Nel 2019, tra gli individui di 16-74 anni soltanto il 22% ha dichiarato di avere competenze digitali elevate (contro il 31% nella Ue27). La maggioranza degli individui è in possesso di competenze basse (32%) o di base (19%) mentre il 3,4% ha competenze praticamente nulle e il 24% dichiara di non aver usato Internet negli ultimi tre mesi.

Nonostante i progressi che si rilevano nella copertura della rete Internet (nel 2019, il 30% delle famiglie ha avuto accesso a reti di nuova generazione ad altissima capacità, +6,1 punti percentuali rispetto all’anno precedente), permangono differenze molto ampie sul territorio con regioni - come Lazio, Liguria e Campania - dove la quota di famiglie servite da connessione a banda ultralarga (FTTH) è superiore al 40%, e territori che non raggiungono nemmeno il 10% come le Marche, il Molise e la provincia autonoma di Trento. Non dispongono di connessione a Internet e pc il 12,6% delle famiglie in cui è presente almeno un minore e il 70% delle famiglie composte da soli anziani. Aumenta lo svantaggio delle famiglie del Mezzogiorno: nel 2020 il gap rispetto alle famiglie del Nord è di 10 punti percentuali, 3 in più rispetto al 2010. Nel 2019 poco più della metà degli occupati di 25-64 anni ha competenze digitali almeno di base (53%), valore ben al di sotto della media europea (68%).

Le differenze e i ritardi nella digitalizzazione della popolazione hanno un forte impatto negativo sulla didattica a distanza che presenta una delle situazioni peggiori in Europa. L'8% dei bambini e ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado è rimasto escluso da una qualsiasi forma di didattica a distanza e non ha preso parte alle video-lezioni con il gruppo classe. Tale quota sale al 23% tra gli alunni con disabilità.

Per quanto riguarda l'offerta di servizi digitali alle famiglie, nel 2018, soltanto un Comune su quattro ha dichiarato di offrire interamente on line almeno un servizio per le famiglie. Il livello è più che raddoppiato rispetto al 2012 (9,9%) ma l'offerta resta tendenzialmente circoscritta a un solo servizio (soltanto il 10% dei Comuni ne offre almeno due; appena il 5% almeno tre). I piccoli Comuni mostrano maggiori difficoltà nel compiere il salto tecnologico verso la digitalizzazione, nell’offerta di servizi interamente on line il gap tra i Comuni con almeno 60mila abitanti (77,1%) e quelli fino a 5mila abitanti (16,5%) è di 60 punti percentuali.

GdN

 

https://www.istat.it