Con questo numero anche "Comunicatori e Comunicazione" chiude per ferie.
Torneremo alla fine di agosto per riprendere il dialogo con i quasi diecimila amici che hanno richiesto di ricevere la nostra rivista on-line e che, ancora una volta, vogliamo ringraziare per questa grande dimostrazione di solidarietà e affetto.
Per una volta, permetteteci di parlare di noi o meglio, dell'Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale. Stiamo avvicinandoci al ventesimo anniversario di fondazione di una Associazione nata per creare attenzione e valorizzare una giovanissima disciplina: la comunicazione pubblica.
In tutti questi anni abbiamo fatto, assieme a voi, un lungo cammino che a volte ci è sembrato e spesso lo era, ancora più lungo perché partivamo da molto lontano.
Abbiamo dovuto scalare le montagne del pregiudizio di chi pensa alla pubblica amministrazione come un luogo inutile fatto di timbri e scartoffie.
Abbiamo dovuto farci strada tra le insidie delle appartenenze, gli agguati di chi considera il sistema pubblico come una personale riserva di caccia, le ironie che da sempre accompagnano i veri innovatori nella pubblica amministrazione.
Nessuno ci ha regalato niente ma nessuno, sino ad ora, può dire di aver alzato il proprio vessillo sul nostro territorio.
Chi ci conosce sa che questa è la nostra vera forza e le fondamenta della nostra autonomia.
Il nostro lavoro, le nostre idee non sono mai state in vendita ma le abbiamo sempre poste al servizio di tutti i comunicatori pubblici.
Lavoriamo perché chi fa o vorrà fare questa professione possa godere di quelle regole e certezze che molti di noi hanno dovuto conquistare con fatica e difficoltà. Abbiamo voluto e sosteniamo la Legge 150 che garantisce a tutti identiche opportunità senza dover subire l'umiliante iter delle anticamere, al centro come in periferia.
Siamo coscienti che l'autonomia ha un costo e qualcuno di noi lo sta pagando più di altri. Ma senza autonomia ogni movimento finisce per diventare la caricatura di sé stesso.
Autonomia e unità sono valori imprescindibili per chi si pone, con la propria azione, al centro dei processi di cambiamento.
Per troppo tempo i comunicatori pubblici hanno lasciato la scena a pifferai e a mosche cocchiere. Adesso è il momento di riprendere definitivamente nelle nostre mani il nostro futuro.
Essere a Bologna il 14 e 15 ottobre prossimi rappresenterà un segnale importante per l'intero movimento della comunicazione pubblica.
Non a caso la seconda edizione di Com.Lab avrà come tema guida la realizzazione della comunità professionale dei comunicatori pubblici.
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