Quale è la percezione dei cittadini europei sulla trasformazione digitale del servizio pubblico, quali sono i servizi più conosciuti e cosa ne pensano a proposito della tutela dei dati sono domande dell'indagine "GovBarometer 2019" fatte a 6.000 cittadini europei di sei nazioni (Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia – per la prima volta - , Norvegia e Francia) per conoscere offerta e utilizzo dei servizi digitali.
Nel GovBarometer, realizzato da Sopra Steria Group e Ipsos, c'è la conferma che i cittadini si aspettano servizi pubblici digitali che soddisfino le aspettative e viene riconosciuto il diminuito divario tra offerta del settore pubblico e offerta del privato, anche se è il secondo che 'detta' lo standard da seguire.
Le percentuali dicono che più dell'80% della popolazione in Gran Bretagna e Francia ritiene che i servizi pubblici digitali disponibili siano aumentati; le percentuali diminuiscono (Gran Bretagna 67%, Francia 69%) quando sono riferite alla migliore usabilità rispetto al passato. Tant'è che la facilità di utilizzo, rimane il criterio primario per la valutazione dei cittadini che, in tutti i Paesi, vorrebbero servizi digitali fruibili in modo semplice e senza difficoltà operative.
Le procedure che risultano più digitalizzate sono: i documenti dello stato civile, i servizi sanitari e le tasse. La sanità viene riconosciuta come prioritaria quasi per tutti, no per Francia e Germania. La formazione risulta al secondo posto ma solo per i cittadini britannici. In Italia, quasi la totalità degli intervistati (90%) vorrebbe demandare alle tecnologie interattive tutte le operazioni che riguardano le Pubbliche Amministrazioni, seguono Spagna (89%) e Norvegia (85%).