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Archivio newsletter - Associazione Italiana per la Comunicazione Pubblica e Istituzionale

Europa: dare informazione corretta e uniforme

Una politica responsabile dei consumatori europei passa attraverso una informazione politico-istituzionale corretta e uniforme. Dunque, è vero che l'Europa non ha più confini geografici, ma in questo senso deve percorrere ancora molti chilometri per giungere al riconoscimento di una qualità di vita reale dei suoi 500 milioni di abitanti. Ne è convinto Raymond Van Ermen, portavoce del Forum della società civile intervenuto al dibattito "I diritti collettivi e i beni comuni: verso un riconoscimento europeo?". Insomma, "le difficoltà permangono anche dopo l'adozione da parte del Consiglio, della Commissione e del Parlamento Europeo della ‘Carta europea dei diritti fondamentali' che, invece, doveva mettere dei punti fermi sul grande tema dei diritti dell'uomo nella UE".

Ecco perché Gerardo Mombelli, presidente di "Comunicazione Pubblica", parla ancora di "visione riduttiva del cittadino europeo e di comunicazione spesso sovrastata dalla comunicazione politica", annunciando inoltre che "libertà, sicurezza e giustizia saranno attuate solo quando sarà ratificato il Trattato di Lisbona".
Che il legame sociale per la costruzione di un'Europa unita avanzi lentamente è, purtroppo, opinione diffusa, e anche per Maurizio Gubbiotti di Legambiente è colpa della "crisi che deriva da una cattiva comunicazione con i cittadini-consumatori", a cui nessuno spiega ancora oggi che devono cambiare i modelli di acquisto e di educazione ambientale.

Fondamentale, in questa fase di definizione delle politiche comunitarie, è dunque lo scambio di informazioni di pubblica utilità. Argomento ‘caro' anche a Ofelia Oliva, avvocato del centro Europeo dei Consumatori che lo ritiene "vitale per i diritti dei consumatori". Maria Teresa Paris, dirigente della Provincia di Perugia, ha una ricetta: "perché un bene comune sia tale deve essere condiviso, non dominio di pochi. Per questo ci deve essere trasparenza nell'informazione, che le Istituzioni devono garantire sempre".

Infine, senza comunicazione intesa come parte integrante della cittadinanza, non c'è democrazia partecipativa nemmeno per Pier Virgilio Dastoli, direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea: "Senza questa premessa sarà impossibile dare all'UE una Carta dei diritti collettivi che completi la Carta di Nizza e un servizio globale al cittadino-consumatore".

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