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L'open source nella P.A. Francese

Poiché l'amministrazione pubblica utilizza un gran numero di software, può svolgere un ruolo trainante per lo sviluppo di un'industria informatica territoriale. Negli ultimi vent'anni, in Francia è emerso un mercato dell'open source che ha avuto un forte impatto sull'economia nazionale e territoriale, offrendo soluzioni innovative, fondate su sperimentazioni attraverso gare di appalto di successo.

"In Francia, dall'inizio degli anni 2000, si è cominciato a costruire un mercato del software libero che oggi vale circa 5 miliardi di Euro, quasi il 10% dell'intero settore ICT. E' un risultato straordinario, frutto di diversi fattori, tra cui un volontarismo, e al contempo proattivismo, della classe politica francese" lo ha detto Roberto Di Cosmo, direttore di IRILL (Initiative pour la Recherche et l'Innovation sul le Logiciel Libre) in un'intervista al quotidiano "La Stampa" (14/05/2018).

Il Ministero delle finanze francese ha avuto il coraggio di sperimentare l'impatto dell'open source nella P.A. e ha avuto una importante ricaduta positiva sul territorio, ha spiegato Di Cosmo: "da inizio secolo, sono nate 500 imprese e ben 50mila posti di lavoro. Un'occasione che l'Italia non dovrebbe lasciarsi scappare".

Un invito raccolto dal Team per la Trasformazione Digitale che su questo ha organizzato a Torino alcuni incontri focalizzati proprio sull'open source nella Pubblica Amministrazione italiana e il mercato del software libero, con il caso francese a tenere banco.

E, a proposito dell'uso dei dati, Di Cosmo ha affermato che "in Francia c'è stata una lunga battaglia sull'apertura dei dati pubblici, per renderli disponibili e utilizzabili dalle industrie senza sconfinare nei dati privati dei cittadini". Da qualche anno la situazione si è sbloccata, ma siamo ancora lontani da un utilizzo pieno e in tempo reale dei dati in formato aperto.    

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