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Italiani ed Europa: la conoscenza è poca

Presentato, presso la Rappresentanza in Italia della Commissione europea, il Rapporto Eurobarometro sull'Italia.

Il rapporto nazionale riporta le opinioni del campione italiano sulle priorità politiche della Commissione europea: occupazione, crescita e investimenti, mercato unico digitale, unione dell'energia e del clima, mercato interno, unione economica e monetaria, accordo di libero scambio UE-USA - TTIP, giustizia e diritti fondamentali, migrazione, l'UE a livello mondiale, cambiamento democratico, che sono state raccolte in quattro filoni principali: economia e lavoro, dimensione esterna dell'UE, democrazia, fiducia e comprensione delle Istituzioni europee.

Effettuata dall'8 al 17 novembre 2014, la ricerca è stata condotta contemporaneamente nei 28 paesi membri dell'Unione europea più i sei paesi candidati: Turchia, Repubblica di Macedonia, Islanda, Montenegro, Serbia e Albania.

Dal sondaggio emerge che gli italiani (41%) sono i più pessimisti degli europei (28%); questo dato non proprio positivo si aggiunge al 51% che afferma di non sentirsi neppure cittadino dell'UE e al 67% che dice di non conoscere i suoi diritti di cittadino europeo.
Queste percentuali sono spesso determinate dalla scarsa informazione sui temi europei, tant'è che ben il 68% degli italiani vorrebbe saperne di più. Sostanzialmente gli italiani vogliono conoscere il funzionamento dell'UE e riconoscono i valori importanti quali pace, democrazia e diritti umani ma in realtà non sanno bene dove e come cercare le informazioni.

La televisone in Italia è il principale mezzo di informazione: secondo il 54% degli intervistati, il 'piccolo schermo' copre sufficientemente le questioni dell'UE.
Disoccupazione e situazione economica restano le questioni che destano maggiore preoccupazione per gli italiani (60% e 37%) che, rispetto al sondaggio di giugno 2014, sono in leggera diminuzione. Un dato scontato considerata la crisi nazionale che porta gli italiani a sentirsi oltre che euroscettici anche pessimisti.
Per quanto riguarda l'economia, una maggioranza compatta, l'88%, approva le riforme per modernizzare il mercato del lavoro e per rilanciare l'economia.

Gli italiani sono favorevoli ai piani della Commissione europea per promuovere gli investimenti privati attraverso fondi pubblici. In più, appoggiano le sfide europee in materia di energia, industria e economia digitale. Il 63% del campione crede che l'UE sia responsabile delle politiche di austerity in Europa anche se la maggior parte degli intervistati mostri un discreto accordo per le misure con cui l'UE esercita la politica economica. Favorevole al controllo preventivo dei bilanci nazionali da parte di Bruxelles è il 56%, chi pensa che la riduzione del debito pubblico e del deficit siano priorità che non possono essere rimandate è l'81%.