Riceviamo in copia e volentieri pubblichiamo una lettera del prof. Michele Cortelazzo, vicepreside della Facoltà di Lettere e Filosofia-Scienze della comunicazione dell'Università di Padova, la prima scritta a Mariastella Gelmini, ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e, la seconda, a Maurizio Sacconi, ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali.
Gentile Ministro Sacconi,
dalla newsletter "Comunicatori e comunicazione. Settimanale della comunicazione pubblica" apprendo che nel febbraio 2009 Lei si sarebbe accodato allo stereotipo dell'inutilità della laurea in Scienze della comunicazione: "I corsi di laurea in Scienze della comunicazione sono assolutamente inutili in termini di sbocchi professionali".
Non so su quali dati Lei si basi per questa affermazione. I dati che emergono dalle ricerche sugli sbocchi occupazionali dei laureati in Scienze della comunicazione dell'Università di Padova dicono esattamente l'opposto da quanto Lei ha affermato. Le suggerisco di leggere Arjuna Tuzzi, Le cento professioni della comunicazione, Carocci, Roma, 2006 (i cui dati sono stati confermati da ricerche successive) e di partire da quei risultati prima di fare affermazioni legate, temo, più a stereotipi che all'elaborazione di dati fattuali. A meno che Padova non sia un'isolata colonia felice di comunicatori con posto di lavoro.
Cordialmente
Michele Cortelazzo
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Gentile Ministra Gelmini,
dalla newsletter "Comunicatori e comunicazione. Settimanale della comunicazione pubblica" apprendo che qualche giorno fa Lei si sarebbe accodata allo stereotipo dell'inutilità della laurea in Scienze della comunicazione: "Qualche volta è meglio un tecnico di qualità rispetto ad un laureato in Scienze della comunicazione".
Non so su quali dati Lei si basi per questa affermazione. I dati che emergono dalle ricerche sugli sbocchi occupazionali dei laureati in Scienze della comunicazione dell'Università di Padova dicono esattamente l'opposto da quanto Lei ha affermato. Le suggerisco di leggere Arjuna Tuzzi, Le cento professioni della comunicazione, Carocci, Roma, 2006 (i cui dati sono stati confermati da ricerche successive) e di partire da quei risultati prima di fare affermazioni legate, temo, più a stereotipi che all'elaborazione di dati fattuali. A meno che Padova non sia un'isolata colonia felice di comunicatori con posto di lavoro.
Cordialmente
Michele Cortelazzo
P.S.: MI scusi se scrivo al Suo indirizzo mail da deputata e non a quello da ministra, ma i siti del Suo Ministero sono totalmente opachi per quel che riguarda l'indicazioni di contatti mail (a differenza di quello che accade per la quasi totalità dei Suoi colleghi Ministri)
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