E così dal 27 settembre Twitter è passato dai classici 140 caratteri a 280. Il raddoppio delle battute disponibili ci ha ricordato un articolo di Aldo Grasso sul "Corriere della Sera" che, nell'esprimere la sua opinione, ha scritto: "Eppure la bellezza di Twitter stava proprio nella retorica della brevità, nel costringere i sapientoni o gli odiatori da tastiera a esprimere facezie o efferatezze in 140 caratteri". E ha concluso: "Lo scrivere breve non è solo un'arte o genere letterario, ma un modo di pensare. Tra poche parole, sostiene Nicolás Gómez Dàvila (ndr Colombiano, scrittore, per la maggior parte di aforismi, e filosofo moralista), è più difficile nascondersi".
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