Qual è il contributo che una moderna comunicazione pubblica può dare in un momento economico, sociale e politico di continua e particolare contingenza come questo, per davvero condividere e progettare insieme al cittadino le azioni con pari diritti e doveri?
Quali sono le sfide da raccogliere?
Quali sono i settori di servizio pubblico i cui processi produttivi possono essere considerati di eccellenza?
Le organizzazioni pubbliche attuali sono in grado di sostenere la vera trasparenza? E per farlo è sufficiente un utilizzo “smodato” degli strumenti digitali?
E ancora: come la comunicazione pubblica, per essere più flessibile e versatile, può liberarsi dalle interferenze della politica (e dei politici)?
Da sempre “Compubblica”, che proprio nel 2015 compie venticinque anni dalla sua costituzione, sostiene che la comunicazione della conoscenza, di relazione, di servizio deve crescere come fattore culturale dei vertici pubblici e che questi la debbano riconoscere come attività strategica, realizzata da professionisti riconosciuti – i comunicatori pubblici – che si intendono, allo stesso tempo, di macchina pubblica e di disciplina della comunicazione.
Terremo informati i nostri lettori sull’avanzamento dei lavori del programma scientifico per COM.Lab 2015; quelli indicati qui sopra sono alcuni degli argomenti che tratteremo, altri sono allo studio e altri ancora li aspettiamo dai vostri suggerimenti.
Il 22, 23 e 24 ottobre 2015 si svolgerà a Saint Vincent in Valle d’Aosta l’edizione 2015 di COM.Lab, un evento che la nostra Associazione organizza con l’obiettivo di rispondere, almeno in parte, a domande che sempre più spesso vengono formulate dai portatori di interesse (gli italiani tutti) sui modi di interagire delle Amministrazioni Pubbliche.
Qual è il contributo che una moderna comunicazione pubblica può dare in un momento economico, sociale e politico di continua e particolare contingenza come questo, per davvero condividere e progettare insieme al cittadino le azioni con pari diritti e doveri?
Quali sono le sfide da raccogliere?
Quali sono i settori di servizio pubblico i cui processi produttivi possono essere considerati di eccellenza?
Le organizzazioni pubbliche attuali sono in grado di sostenere la vera trasparenza? E per farlo è sufficiente un utilizzo “smodato” degli strumenti digitali?
E ancora: come la comunicazione pubblica, per essere più flessibile e versatile, può liberarsi dalle interferenze della politica (e dei politici)?
Da sempre “Compubblica”, che proprio nel 2015 compie venticinque anni dalla sua costituzione, sostiene che la comunicazione della conoscenza, di relazione, di servizio deve crescere come fattore culturale dei vertici pubblici e che questi la debbano riconoscere come attività strategica, realizzata da professionisti riconosciuti – i comunicatori pubblici – che si intendono, allo stesso tempo, di macchina pubblica e di disciplina della comunicazione.
Terremo informati i nostri lettori sull’avanzamento dei lavori del programma scientifico per COM.Lab 2015; quelli indicati qui sopra sono alcuni degli argomenti che tratteremo, altri sono allo studio e altri ancora li aspettiamo dai vostri suggerimenti.
Qual è il contributo che una moderna comunicazione pubblica può dare in un momento economico, sociale e politico di continua e particolare contingenza come questo, per davvero condividere e progettare insieme al cittadino le azioni con pari diritti e doveri?
Quali sono le sfide da raccogliere?
Quali sono i settori di servizio pubblico i cui processi produttivi possono essere considerati di eccellenza?
Le organizzazioni pubbliche attuali sono in grado di sostenere la vera trasparenza? E per farlo è sufficiente un utilizzo “smodato” degli strumenti digitali?
E ancora: come la comunicazione pubblica, per essere più flessibile e versatile, può liberarsi dalle interferenze della politica (e dei politici)?
Da sempre “Compubblica”, che proprio nel 2015 compie venticinque anni dalla sua costituzione, sostiene che la comunicazione della conoscenza, di relazione, di servizio deve crescere come fattore culturale dei vertici pubblici e che questi la debbano riconoscere come attività strategica, realizzata da professionisti riconosciuti – i comunicatori pubblici – che si intendono, allo stesso tempo, di macchina pubblica e di disciplina della comunicazione.
Terremo informati i nostri lettori sull’avanzamento dei lavori del programma scientifico per COM.Lab 2015; quelli indicati qui sopra sono alcuni degli argomenti che tratteremo, altri sono allo studio e altri ancora li aspettiamo dai vostri suggerimenti.
