La presentazione dell'ultimo volume di Stefano Rolando lo scorso 15 dicembre al Consiglio Nazionale per l'Economia e il Lavoro è stata l'occasione per discutere del valore della comunicazione pubblica in un momento storico particolare per il Paese e nella traiettoria europea e delle sfide del nostro tempo, a partire dalla pandemia e del Pnrr.
Il dibattito, organizzato da Comunicazione Pubblica con il Movimento Europeo nella saletta gialla del Cnel a Villa Lubin, moderato dal Segretario Generale, Marco Magheri, ha visto la partecipazione di Giuseppe De Rita, che ha firmato la prefazione del volume, di Pier Virgilio Dastoli, di Stefano Sepe, di Franca Faccioli, di Eugenio Iorio e di Alfredo D'Ari.
L'incontro - nell'ambito delle attività culturali dell'Associazione per affrontare e aprire un confronto sui temi della relazione tra cittadini e istituzioni - ha rappresentato anche un prezioso momento di aggiornamento professionale per i comunicatori pubblici, andando a toccare alcune delle tematiche al centro dello sviluppo della professione, a partire dagli aspetti deontologici.
Le riflessioni nate attorno a "Comunicazione pubblica come teatro civile. Governare la spiegazione", edito da Editoriale Scientifica, sono state un utile momento di analisi e di condivisione del posizionamento della comunicazione pubblica e istituzionale nel dibattito pubblico.
Illuminanti le parole di Stefano Rolando sul Piano Nazionale per la Resilienza e la Ripresa: "Se si vuol prendere un caso eclatante – al tempo stesso fatto di contenuti positivi e costruttivi ma anche privo di qualunque intelaiatura connessa alla necessaria spiegazione pubblica – come è scritto in uno dei testi pubblicati a caldo il giorno stesso della pubblicazione dell'ampio documento, si segnala il PNRR. Documento percepito e discusso nella stampa internazionale di maggiore spicco, ma in sostanza scritto in modo difficile e privo di impianto di spiegazione restando così in ombra nel reale dibattito pubblico in Italia (mi è stata segnalata a Torino da parte di un gruppo di civil servant, l'iniziativa di una lettura collettiva dell'intero documento per sopperire alla mancanza di socializzazione dell'intero documento)".
Al Cnel la comunicazione pubblica come teatro civile
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