Tema importante quello scelto dal Dipartimento della Protezione Civile della Regione Sicilia che il 20 maggio a Palermo e, il giorno dopo a Trapani, ha deciso di interrogarsi sul rapporto “Protezione Civile e Sistema della Comunicazione” (leggi la segnalazione dell'appuntamento).
Affrontando così una questione fondamentale: quella relativa alla capacità di costruire un nuovo sistema di relazioni tra l’insieme dei media e la società civile. Un sistema indispensabile per riuscire a collocare, nella loro giusta dimensione, tematiche decisive per il futuro delle nostre comunità. È evidente che la comunicazione e l’informazione rimangono discipline in cui lo studio e la ricerca sono condizioni imprescindibili per consentire loro di essere in constante sintonia con la società cambia. Ma uno degli aspetti sempre più centrale per realizzare un simile equilibrio è rappresentato dalla capacità professionale degli operatori del settore. Non si tratta di invocare protezioni corporative. Al contrario si deve partire dalla constatazione che non è più possibile continuare ad indicare e definire forme e strumenti per comunicare se, contemporaneamente, non si consolidano e si garantiscono le basi culturali e professionali di chi deve comunicare.
Questo vale per tutti ma vale due volte per la pubblica amministrazione. Una grande azienda dove la professione non è protetta dall’appartenenza ad ordini, non sempre è ricercata dalle dirigenze amministrative e, spesso, è debolmente difesa dalle organizzazioni sindacali. L’Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale che assieme all’Università di Palermo, all’Associazione Italiana della Stampa all’AVITI Sicilia e al CE.S.VOP, parteciperà all’incontro con una relazione sul tema “Legge 150 e profili professionali”, intende fornire un ulteriore contributo affinché i comunicatori pubblici impegnati nella protezione civile definiscano competenze e capacità in un quadro normativo largamente individuato dalla legge 150.
Con questa iniziativa la Sicilia muove un primo, importante, passo sul cammino della professione che rappresenta uno degli obiettivi indicati dall’Assemblea nazionale del marzo scorso.
Si tratta dell’impegno a realizzare, nel corso di questo triennio, progressi decisivi per il riconoscimento professionale dei comunicatori pubblici. Vale a dire, in altre parole, impegnare le Istituzioni e le organizzazioni sindacali a completare il percorso normativo indicato dalla legge 150.
Protezione Civile e Comunicazione
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