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Città sostenibili: il futuro visto dal Coordinamento Agende 21 locali

Il 5 e 6 ottobre scorsi, a pochi giorni dall'approvazione - da parte del Consiglio dei Ministri - della "Strategia nazionale per lo Sviluppo sostenibile che recepisce alcuni degli obiettivi fissati dall'Onu con 'Agenda 2030'", il Coordinamento Agende 21 locali italiane si è riunito per fare il punto della situazione e fissare gli obiettivi futuri.

In particolare, protagoniste delle due giornate di convegni, tavole rotonde e seminari, sono state le città. Ovvero, la riflessione su come renderle inclusive, sicure e sostenibili, considerato che, oggi, metà dell'umanità - ossia 3,5 miliardi di persone - vive in aree urbane e che, nonostante occupino solo il 3% della superficie terrestre, le città sono responsabili del 60-80% del consumo energetico e del 75% delle emissioni di carbonio.
L'Assemblea è stata sia occasione di confronto sulle azioni da mettere in campo e sui prossimi obiettivi da raggiungere, sia un momento per raccontare lo stato dell'arte di quel tessuto diffuso, ma spesso poco visibile, di nuova cultura e progettualità nate "dal basso" nelle nostre città e nei territori con tutta la loro difficoltà a diventare "sistema", a essere consapevoli dell'efficacia delle azioni avviate, a dotarsi di strumenti e risorse adeguati.

Creare consapevolezza rispetto a quanto si sta facendo è proprio uno dei compiti principali del Coordinamento. Attualmente, infatti, la conoscenza di Agenda 2030 e dei suoi obiettivi è ancora a uno stadio iniziale nella maggioranza delle Pubbliche Amministrazioni aderenti al Coordinamento (quasi 420 realtà tra Regioni, Province, Comuni) e la loro integrazione nelle politiche pubbliche locali resta ancora limitata. Nel concreto, i progetti si concentrano nei seguenti ambiti: utilizzo di energie rinnovabili e miglioramento dell'efficienza energetica; riduzione degli impatti ambientali nelle citttà, puntando a un approccio di "urbanizzazione sostenibile" (riqualificazione delle periferie, infrastrutture verdi,...); integrazione delle azioni di contrasto al cambiamento climatico nelle politiche pubbliche ed educazione di questi temi. La maggior parte delle azioni trova supporto nei finanziamenti europei che però garantiscono sostegno al "solo" disegno di strategie e di modelli.
Per la realizzazione dei progetti, sarà necessario mobilitare capitali privati e per questo servono proposte sostenibili, ossia costruite - per efficacia e continuità - in modo da attrarre l'interesse di soggetti privati.

V.C.