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Il secondo Rapporto sull'Innovazione nell'Italia delle Regioni (RIIR), presentato a Milano il 21 gennaio scorso e curato dal Centro Interregionale per i Sistemi Informatici, geografici e Statistici (CISIS), fotografa lo stato di avanzamento dei progetti, dei servi e degli investimenti fatti dalle Regioni e dalle Province Autonome per la digitalizzazione dei rispettivi sistemi territoriali.

Da una analisi del documento fatta da Paolo Mora, Direttore Generale DG Semplificazione e Digitalizzazione Regione Lombardia, estrapoliamo alcuni importanti spunti in materia.

Il Rapporto individua in 5,3 miliardi di euro gli investimenti per il digitale effettuati dai Governi regionali nel periodo 2007-2013, con voci di spesa che riguardano innanzitutto la dotazione dei territori di banda larga (600 milioni circa) ed ultralarga (450 milioni), la sanità elettronica (600 milioni circa), lo sviluppo della digitalizzazione in cooperazione applicativa tra gli Enti Locali (460 milioni), la ricerca e l’innovazione (400 milioni di euro). 

Il Rapporto permette di entrare nel merito e il quadro che ne esce mette in luce punti di forza e di debolezza dei sistemi territoriali del nostro Paese. 
Tra i punti di forza vanno iscritte le tante eccellenze, concrete e funzionanti, realizzate dalle Regioni negli ambiti d’intervento coerenti con l’Agenda Digitale Europea: dalle Community Network con gli Enti Locali e con le altre P.A. sul territorio realizzate da Emilia-Romagna, Piemonte, Basilicata, Toscana, Valle d’Aosta e da altre 11 Regioni all’imponente sforzo di realizzazione con fondi regionali delle infrastrutture a banda larga per colmare il digital divide fatto dalla Sardegna, dalla Provincia di Trento, dal Friuli, dalla Regione Siciliana, dalla Lombardia e da altri. Diffusa e ormai capillare la rete delle infrastrutture digitali per l’interoperabilità e la cooperazione applicativa in sicurezza promossa, e organizzata dalle Regioni, con un dispiegamento di data center, porte di dominio, distribuzione di PEC, piattaforme e sistemi di interoperabilità che creano uno dei pilastri su cui fondare oggi un sistema di e-gov capace di ‘magliare’ tutto il Paese.
Fra i migliori esempi vi è la Carta Regionale dei Servizi / Tessera Sanitaria, distribuita ormai a oltre 20 milioni di cittadini (saranno 27 milioni entro la fine del 2013), su cui si sono sviluppati quasi 200 servizi on-line, non solo in ambito sanitario. Da non dimenticare lo sviluppo dei Sistemi Informativi Territoriali, per l’investimento fatto nella dematerializzazione dei documenti e delle procedure dalle Regioni.

Il Rapporto nota anche alcune aree critiche o zone d’ombra. Sappiamo che la realtà delle Regioni non è omogenea, che ci sono velocità e orientamenti diversi tra  Governi regionali su ciascuna politica e che spesso le iniziative assunte, anche di eccellenza, sono rimaste confinate entro il territorio di quella specifica Regione che vi ha dato origine. La difficoltà a praticare in modo concreto il riuso delle soluzioni e l’assenza di incentivi (o di obblighi) efficaci verso l’adozione di sistemi interoperabili nella logica della cooperazione applicativa sono senza dubbio drammaticamente alla radice di questa situazione.

Nelle conclusioni, dice Paolo Mora, l'Agenda Digitale che serve oggi all’Italia, alle sue imprese ai suoi cittadini, è praticabile oggi solo se è costruita in modo da federare il ruolo, le risorse e le esperienze messe in campo da tutti i livelli della P.A.. Ed è la prima sfida su cui si testerà la capacità della neonata Agenzia per l’Italia Digitale di essere un punto di riferimento, insieme alle scelte di indirizzo e di governance che l’Esecutivo che uscirà dalla consultazione elettorale di febbraio dovrà dare.
La seconda sfida, applicativa, sarà quella di saper scrivere finalmente regole operative condivise e di creare un sistema di supporto e di controllo alla loro applicazione fatto in modo semplice, efficiente e non burocratico.
La terza sfida è uscire dalla logica strumentale del privato è bello a danno delle in-house regionali per coinvolgere da subito le Regioni e gli Enti Locali in un quadro di incentivi e di disincentivi che punti a far emergere le migliori esperienze, a metterle celermente a sistema attraverso un sistema di standard e di effettiva praticabilità del riuso.


Articolo integrale: www.agendadigitale.eu