È stato pubblicato il documento sull' "Odio online" redatto dalla task force governativa - formata da 16 esperti esterni con diverse competenze sul mondo del digitale, che hanno prestato la loro consulenza a titolo gratuito (https://innovazione.gov.it/notizie/articoli/nasce-un-gruppo-di-lavoro-contro-l-odio-online) - incaricata di un'analisi approfondita delle cause dei fenomeni di odio online e della valutazione di possibili misure di contrasto, anche attraverso nuove proposte normative.
Per l'Unesco l'odio online è un esempio di come Internet offra opportunità ma anche sfide difficili per quanto riguarda la libertà di espressione e la dignità umana. In "Countering Online Hate Speech" (2015), l'Unesco individua quattro differenze sostanziali tra l'odio 4 offline e l'odio online.
La prima è la permanenza dell'odio online, ossia la possibilità che rimanga "attivo" per lunghi periodi di tempo e in diversi formati.
La seconda differenza è il ritorno imprevedibile delle espressioni di odio che, anche se sono rimosse da un luogo possono riapparire altrove.
La terza differenza è l'importanza che assume online l'anonimato: di per sé un diritto che consente in certe condizioni di fare emergere verità che chi si trova in condizioni di svantaggio potrebbe aver timore di comunicare, l'uso di pseudonimi e nomi falsi può rendere le persone meno consapevoli del valore delle proprie parole e ingenerare più o meno fondate aspettative di irresponsabilità e impunità.
La quarta differenza è la transnazionalità, che aumenta l'effetto dell'hate speech e rende più complicato individuare i meccanismi legali per combatterlo.
Fonte: www.agendadigitale.eu
Report finale - https://innovazione.gov.it