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Archivio newsletter - Associazione Italiana per la Comunicazione Pubblica e Istituzionale

Per la trasparenza occorre una effettiva riorganizzazione delle P.A.

Antonio Naddeo, consigliere della Presidenza del Consiglio dei Ministri e capo Dipartimento della Funzione Pubblica intervenendo all'incontro "Trasparenza, comunicazione, organizzazione alla luce del D. Lgs 33/2013" (Roma, 27 novembre), ha indicato alcuni punti essenziali per le azioni di trasparenza. Una su tutte: le Pubbliche Amministrazioni devono diventare organizzazioni tese effettivamente all'innovazione.
(originale audio e slides su www.compubblica.it)


(...) E' vero che la trasparenza è un antidoto alla corruzione ma se essa diventa un mero adempimento di obblighi di legge, peraltro numerosi, non riveste più quel carattere di utilità per il quale è stata decisa a conferma che la Pubblica Amministrazione è una "casa di vetro".


Questa mancanza di utilità è peraltro confermata dalla carenza di omogeneizzazione nelle azioni di diffusione dei dati e quindi di trasparenza. Un esempio: l'obbligo di pubblicazione sui siti istituzionali delle retribuzioni dei vertici delle Amministrazioni dello Stato, uno scarso, quasi nullo, risultato in merito alla trasparenza.


Una attenzione particolare alla trasparenza è a livello degli Enti locali, i quali gradiscono molto il riscontro che viene dalla Bussola della Trasparenza dei siti web. Però, non è che dopo aver risposto positivamente a tutte le domande della Bussola si è automaticamente certificati. A questo proposito anche Civit, l'organismo che si occupa di trasparenza, ci ha più volte fatto osservare come lo strumento della Bussola produca disagio agli Organismi Indipendenti di Valutazione (OIV), uniche strutture a certificare l'assolvimento degli obblighi di legge sulla trasparenza. Obblighi difficili e complessi.


La tematica della corruzione e della trasparenza non vanno affrontate come un adempimento, da "funzionari pubblici che devono rispettare gli obblighi di legge". Occorre avere una visione integrata, di unitarietà operativa. L'organizzazione della Pubblica Amministrazione deve essere rivoluzionata in relazione a queste finalità; non è solo il responsabile della trasparenza, che certo ha le competenze per assolvere gli obblighi della norma, bensì ogni dirigente deve essere chiamato in causa poiché il suo prodotto finale non deve essere solo l'atto ma, insieme, l'atto e la sua pubblicazione sul sito.


Nelle Pubbliche Amministrazioni si ragiona talvolta a compartimenti stagni, il che genera argomentazioni su ulteriori adempimenti che aumentano il lavoro. Questi sono ragionamenti, approcci che vanno modificati.


Le Amministrazioni devono organizzarsi in base all'innovazione tecnologica e non possono rimanere ferme a trenta anni fa, con il protocollo o le altre sovrastrutture burocratiche. Una riorganizzazione è necessaria per non subire come adempimenti le norme di trasparenza, di comunicazione che riaffermano la Pubblica Amministrazione come "casa di vetro".


La trasparenza serve, ed è elemento importante, se i dati sono sistematizzati in modo semplice e chiaro; se possono essere interpretati  e soprattutto servono per sapere quanto e come spende una Amministrazione per l'acquisto di beni e servizi. Per fare capire all'esterno come vengono utilizzate le risorse pubbliche.


La trasparenza, però, deve essere un obbligo per tutte le Amministrazioni pubbliche, non escluderne qualcuna, come ad esempio le Società partecipate.


In merito alle sanzioni per i dirigenti che non pubblicano e diffondono i dati come le norme chiedono, queste sanzioni servono a poco. Il passaggio è responsabilizzare la dirigenza per le attività di gestione delle risorse finanziarie e quelle delle risorse di personale, e perfino per la spending review. La retribuzione del dirigente dovrebbe essere legata alla capacità che possiede nel gestire le risorse finanziarie e umane. Fra gli obiettivi non vi è quasi mai questa responsabilità - per quel che mi è dato sapere.


Conoscere bene il diritto amministrativo o la contabilità di Stato è fatto importantissimo per entrare nella Pubblica Amministrazione come funzionario, ma se in seguito concorro per diventare dirigente perché non guardare al futuro e chiedere conoscenza e capacità gestionali?


Obiettivo di primaria importanza è: la riforma delle Pubbliche Amministrazioni non può passare solo attraverso le leggi ma deve passare attraverso una organizzazione tesa effettivamente all'innovazione. Non serve, non basta avere un computer su ogni scrivania, serve organizzare l'Amministrazione in modo che tutte le informazioni vengano chiaramente correttamente messe in rete.


Questa è la vera battaglia del futuro.


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