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“Vogliamo zero”: una campagna dell'Unicef


“Vogliamo zero”, cioè vogliamo sconfiggere la mortalità infantile è lo slogan della campagna presentata recentemente dal direttore generale dell’Unicef Anthony Lake al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
La campagna, che esce sotto l’alto patronato della Presidenza della Repubblica, ha come obiettivo salvare ogni anno otto milioni di bambini sotto i cinque anni da una morte certa ma facilmente evitabile, ad esempio con un vaccino, un po’ di cloro, del cibo. Per conseguirlo Unicef si propone di “concentrare l'attenzione e gli investimenti per raggiungere i bambini più a rischio, quelli che crescono nelle famiglie, nelle comunità dei paesi più poveri”.
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“I dati più recenti indicano che ogni anno circa 7,6 milioni di bambini sotto i 5 anni muoiono per cause evitabili. Significa, per intenderci, che sono più del doppio della popolazione di Roma” – ha spiegato Lake. “Ogni giorno nel mondo muoiono quasi 21mila bambini. Un numero impressionante, anche se, in realtà, vi è un miglioramento: nel 1980 erano 36mila, nel 1990 erano 33mila e nel 2000 erano 26mila. Unicef si sta proseguendo con le iniziative per arrivare a zero”.

Le zone in cui la mortalità infantile è più alta sono l’Africa sub-sahariana e il sud est asiatico. Anche se, l’ultimo rapporto sulla mortalità infantile dell’Onu, rivela che il problema esiste anche in Europa, precisamente in Romania, Albania, Macedonia, Ucraina e Russia dove è oltre il 10%.

La campagna, fa parte delle iniziative Unicef realizzate nell’ambito dei 150 anni dell’Unità d’Italia, insieme allo studio, presentato nell’occasione e realizzato in collaborazione con l'Istat, dal titolo “La mortalità dei bambini ieri e oggi. L'Italia post-unitaria a confronto con i Paesi in via di sviluppo” che rapporta la mortalità infantile del nostro Paese di allora con quella dei paesi in via di sviluppo in cui oggi opera l’Unicef.