Nel parlare di accesso ai propri dati clinici in tutti gli stati membri dell'Unione europea l'idea - e l'obiettivo – della Commissione è anche di migliorare la vita dei cittadini europei che, fuori dal paese di origine, hanno bisogno di servizi sanitari.
Chi durante un viaggio o al momento di trasferirsi in un altro Stato europeo ha necessità di accedere ai propri dati sanitari è importante possa condividerli on line, con un medico o con la struttura in loco, in modo completo e sicuro per la privacy ma anche per agevolare l'assistenza.
Tra l'altro , come aggiungono alla Commissione, la possibilità di condividere le informazioni mediche all'estero può "non solo migliorare in modo sostanziale la qualità dell'assistenza ricevuta ma persino produrre effetti positivi sui bilanci sanitari. Sarebbero infatti molto più rari i casi in cui si devono ripetere analisi mediche, esami di laboratorio o diagnostica per immagini".
Con queste finalità alcuni degli Stati europei hanno iniziato a rendere accessibili e scambiabili a livello transfrontaliero le informazioni mediche. Dall'inizio di quest'anno, ad esempio, collaborano Finlandia ed Estonia, Lussemburgo e Repubblica Ceca.
Le raccomandazioni odierne della Commissione di oggi propongono prospettano una estensione dell'accesso a più dati delle cartelle cliniche.