Sono passati ormai 4 anni dalla approvazione della L. 4/2013 che garantisce qualità e di qualificazione dei servizi rilasciata al professionista dall'associazione professionale. La legge ha affidato alle associazioni, come la nostra, il ruolo di garantire la qualità dei servizi professionali erogati dai professionisti iscritti, la loro formazione, la loro deontologia e il loro rispetto delle regole associative.
L'attestazione prevista dall'art. 7 della Legge 4/2013 è per le associazioni riconosciute uno strumento di autentica garanzia, perché è rilasciata da soggetti competenti della materia che attestano su parametri rigorosi e certi.
È un requisito serio e costante perché mantiene la sua validità solo se i professionisti restano iscritti all'associazione, che garantisce così un continuo controllo di competenze e di standard qualitativi. È anche garantito l'aspetto di condotta professionale, perché si è sottoposti al rispetto di un codice deontologico chiaro e certificato.
L'attestazione, dunque, è già di per se pienamente uno strumento di garanzia valido e forte.
Esistono anche le certificazioni secondo norma tecnica UNI, spesso un po' troppo enfatizzate, non bisogna cadere nell'equivoco di pensare che siano superiori - esse integrano l'attestazione rilasciata dalle associazioni - sono solo uno degli strumenti per tutelare l'utenza ma non l'unico, nè il principale.
"Comunicazione Pubblica" ha messo a punto un sistema di attestazione pienamente all'altezza delle aspettative sollevate dalla legge, capace di assolvere il compito di garanzia, verifica e controllo. Vale la pena rammentare che oggi è l'unica associazione che rilascia l'attestato specifico per la professione di "comunicatore pubblico", con netta superiorità rispetto ad altre realtà in quanto l'attestazione è in diretto riferimento alle leggi nazionali di settore.
I profili professionali contenuti nello Statuto dell'Associazione richiamano direttamente la Legge 150/2000 e i titoli previsti nel Dpr 422/2001.
Profili ben delineati da anni e proposti all'ARAN per il riconoscimento nei contratti di lavoro pubblico, grande obiettivo che "Comunicazione Pubblica" persegue da tempo e forse è ormai vicino.
Dopo 4 anni di intenso lavoro possiamo affermare che l'Associazione è ormai pienamente parte del nuovo sistema, parallelo a quello degli Ordini e Collegi, in linea con molte realtà associative professionali europee.
Anche se le attestazioni hanno riferimenti normativi precisi, alcune Amministrazioni pubbliche, inizialmente, non hanno aderito alle norme generali del pubblico impiego, che impongono di allegare al fascicolo personale dei dipendenti l'attestazione come prevede il DPR n. 686/1957 - attuativo del T.U. Impiegati Civili Art. 24. (Fascicolo personale e stato matricolare) che al punto 3] dispone che bisogna inserire nel fascicolo: "i documenti relativi a titoli di studio conseguiti dopo la nomina all'impiego, a corsi di abilitazione, istruzione e perfezionamento, ad attività scientifica, di insegnamento ed in genere ogni altro documento relativo alla preparazione tecnica e professionale dell'impiegato".
Il problema sta rientrando e, anzi, alcune Amministrazioni già riconoscono l'attestazione come titolo per i concorsi e selezioni inerenti i profili della comunicazione e informazione banditi ai sensi della Legge 150/2000.
In parallelo lentamente avanza il riconoscimento dei profili della comunicazione nei CCNNLL, essi sono previsti nell'atto di indirizzo dell'ARAN.
Da queste note si deduce la necessità che tutti i comunicatori pubblici interessati si iscrivano a "Comunicazione Pubblica" per poter richiedere l'attestazione: è una grande opportunità di resa immediata, e, principalmente un investimento, per il futuro.
Pier Carlo Sommo
segretario generale