Al di là delle competenze professionali sottolineate nel messaggio del Presidente della Repubblica Mattarella "comunicare bene è un dovere delle Istituzioni" a COM.Lab 2015 si è cercato di capire come assolvere la funzione nel migliore dei modi e, con ciò, come comunicare le sicurezze per i cittadini.
Tre i protagonisti dell'incontro: Roberto Sgalla, direttore centrale di tutte le specialità di Polizia, il quale ha affermato come esista un rapporto tra sicurezza, libertà e qualità della vita, e che se si decide di controllare tutto è anche meglio perchè si rischierebbe di meno. Bisogna, in questo caso, chiedersi però se sia un bene vivere in una società che per ottenere il rischio zero - nei fatti poi irrealizzabile - limita ulteriormente gli spazi di libertà dei cittadini, come peraltro sta già avvenendo per taluni aspetti in alcuni ambiti. E considera anche che "ben sapendo come la comunicazione influenza i comportamenti dei cittadini, ci attiviamo non certo per manipolare i dati, ma per rassicurare l'opinione pubblica; i dati da soli non spiegano le regioni dell'insicurezza e quindi bisogna cercare strategie diverse, alcune sono state individuate. Il tema su cui si costruisce la comunicazione efficace è quello della fiducia, costruire un rapporto di fiducia sempre più forte tra cittadini e le forze di Polizia è il nostro maggiore obiettivo.
La comunicazione di per se non riduce la criminalità, viceversa una cattiva comunicazione la enfatizza.
Memori delle critiche del passato la Polizia ha elaborato due strategie: il tema della sicurezza partecipata, il tema della sussidarietà e il tema della prossimità.
All'interno di queste strategie abbiamo cercato di costruire un'organizzazione efficace ed efficiente applicando come tema fondamentale la trasparenza; l'altro tema da non trascurare è la conoscenza di fenomeni".
Altro protagonista dell'incontro è stato Attilio Raboni, dirigente Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il quale conferma la consapevolezza della Istituzione che rappresenta dell'importanza della comunicazione per far nascere, crescere e consolidare una cultura della sicurezza, intesa non più come un insieme di norme da rispettare, ma come risultato di una maturazione che gradualmente consente di adottare in modo autonomo uno stile di comportamento che pone al centro il rispetto della vita e della persona. Si tratta di un passaggio fondamentale tra il vecchio Codice della strada e quello nuovo, che risale tuttavia al 1993, prevedendo la comunicazione di questa cultura partendo dalla scuola materna fino alle superiori e poi con ulteriori altre modalità ai cittadini adulti.
Conclude l'incontro Lamberto Santini, presidente del Consumers' Fourm, che ribadisce come la capacità di comunicare sia fondamentale. Una Istituzione pubblica che sappia comunicare bene riesce anche a dare sicurezza, e la comunicazione si traduce altresì nella presenza fisica che, ad esempio, servirebbe nella stazione Termini, dove nomadi che si aggirano intorno alle biglietterie automatiche per derubare turisti fanno più impressione dei furti compiuti. Plaudendo però ad altri aspetti evoluti della sicurezza che sono ampiamente garantiti da corpi speciali di Polizia i quali sono all'avanguardia in Europa e che riguardano il settore farmaceutico, quello sanitario e quello alimentare. Confermando che la comunicazione pubblica può svolgere un ruolo importante, in modo che il cittadino si senta non solo difeso, ma anche assistito e tutelato cita la norma con cui l'Unione Europea ha abolito l'indicazione sull'etichetta dell'origine delle materie prime dei prodotti alimentari prevista, invece, dalla nostra legge su cui, appunto, la comunicazione potrebbe fare molto per informare meglio i consumatori.
Tre i protagonisti dell'incontro: Roberto Sgalla, direttore centrale di tutte le specialità di Polizia, il quale ha affermato come esista un rapporto tra sicurezza, libertà e qualità della vita, e che se si decide di controllare tutto è anche meglio perchè si rischierebbe di meno. Bisogna, in questo caso, chiedersi però se sia un bene vivere in una società che per ottenere il rischio zero - nei fatti poi irrealizzabile - limita ulteriormente gli spazi di libertà dei cittadini, come peraltro sta già avvenendo per taluni aspetti in alcuni ambiti. E considera anche che "ben sapendo come la comunicazione influenza i comportamenti dei cittadini, ci attiviamo non certo per manipolare i dati, ma per rassicurare l'opinione pubblica; i dati da soli non spiegano le regioni dell'insicurezza e quindi bisogna cercare strategie diverse, alcune sono state individuate. Il tema su cui si costruisce la comunicazione efficace è quello della fiducia, costruire un rapporto di fiducia sempre più forte tra cittadini e le forze di Polizia è il nostro maggiore obiettivo.
La comunicazione di per se non riduce la criminalità, viceversa una cattiva comunicazione la enfatizza.
Memori delle critiche del passato la Polizia ha elaborato due strategie: il tema della sicurezza partecipata, il tema della sussidarietà e il tema della prossimità.
All'interno di queste strategie abbiamo cercato di costruire un'organizzazione efficace ed efficiente applicando come tema fondamentale la trasparenza; l'altro tema da non trascurare è la conoscenza di fenomeni".
Altro protagonista dell'incontro è stato Attilio Raboni, dirigente Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il quale conferma la consapevolezza della Istituzione che rappresenta dell'importanza della comunicazione per far nascere, crescere e consolidare una cultura della sicurezza, intesa non più come un insieme di norme da rispettare, ma come risultato di una maturazione che gradualmente consente di adottare in modo autonomo uno stile di comportamento che pone al centro il rispetto della vita e della persona. Si tratta di un passaggio fondamentale tra il vecchio Codice della strada e quello nuovo, che risale tuttavia al 1993, prevedendo la comunicazione di questa cultura partendo dalla scuola materna fino alle superiori e poi con ulteriori altre modalità ai cittadini adulti.
Conclude l'incontro Lamberto Santini, presidente del Consumers' Fourm, che ribadisce come la capacità di comunicare sia fondamentale. Una Istituzione pubblica che sappia comunicare bene riesce anche a dare sicurezza, e la comunicazione si traduce altresì nella presenza fisica che, ad esempio, servirebbe nella stazione Termini, dove nomadi che si aggirano intorno alle biglietterie automatiche per derubare turisti fanno più impressione dei furti compiuti. Plaudendo però ad altri aspetti evoluti della sicurezza che sono ampiamente garantiti da corpi speciali di Polizia i quali sono all'avanguardia in Europa e che riguardano il settore farmaceutico, quello sanitario e quello alimentare. Confermando che la comunicazione pubblica può svolgere un ruolo importante, in modo che il cittadino si senta non solo difeso, ma anche assistito e tutelato cita la norma con cui l'Unione Europea ha abolito l'indicazione sull'etichetta dell'origine delle materie prime dei prodotti alimentari prevista, invece, dalla nostra legge su cui, appunto, la comunicazione potrebbe fare molto per informare meglio i consumatori.