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Comunicazione Pubblica

Archivio newsletter - Associazione Italiana per la Comunicazione Pubblica e Istituzionale

100 numeri e 10.250 abbonati

Se state leggendo queste poche righe, complimenti.
State consultando il centesimo numero di "Comunicatori e comunicazione" e siete tra i 10.250 abbonati al nostro settimanale on-line.
Questo è un traguardo che ci riempie di orgoglio e che pareva impossibile quando nel 2008 iniziammo l'ennesima avventura editoriale.

Il linguaggio dei numeri non consente molte dietrologie né molti alibi. Nel nostro caso esprime due questioni che ci stanno particolarmente a cuore. Intanto è la conferma dell'attenzione e ci auguriamo anche della simpatia con cui seguite il nostro lavoro. Poi testimonia la condivisione della nostra linea di azione in questi anni non facili.
Anni che abbiamo saputo affrontare senza rimirarci allo specchio ma rimboccandoci le maniche tutti assieme per costruire un dialogo con i veri innovatori della pubblica amministrazione.

Anche il recente convegno di Perugia, così come quello che svolgemmo a Roma nel maggio 2008 è stato un' importante occasione per dire e ascoltare cose nuove e importanti.
Analogo risultato ci aspettiamo dall'iniziativa sulla sanità che terremo a Torino il cinque maggio prossimo.

Aver scelto la strada di dare la parola a chi ha qualcosa da dire e poco da promettere (una nuova legge 150, un radioso futuro, una sanatoria buona per tutti mali) si è confermata una strategia vincente.

Ma, potrebbe obiettare qualche critico ad oltranza, "che cosa avete vinto"?
La risposta è semplice, abbiamo fatto nostra e condivisa la coscienza di appartenere non ad una corporazione ma ad una comunità professionale che molti di noi neppure immaginavamo potesse esistere.
Questo comune sentire ci ha permesso di riconoscerci, crescere insieme e diventare componenti di una Associazione forte e autorevole.

Questa vittoria è di tutti e tutti, sono certo, la difenderanno.
Noi la ricorderemo a giugno quando festeggeremo i primi vent'anni di vita dell'Associazione, certi che chi continuerà questa battaglia in futuro non lo dimenticherà mai.

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