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Associazione Comunicazione Pubblica
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Comunicazione Pubblica

Archivio newsletter - Associazione Italiana per la Comunicazione Pubblica e Istituzionale

Equipollente, equivalente, assimilabile. Come districarsi?

Quando un titolo di studio è equipollente? Ed equivalente? Cosa si intende per assimilabile?

Un quesito posto da una lettrice della nostra newsletter “Comunicatori&Comunicazione” ci permette di fare chiarezza, o come è nostra abitudine aprire un dibattito, sulla differente interpretazione dei termini negli atti amministrativi. Considerando che non è raro il caso in cui
nei concorsi pubblici o nei bandi di reclutamento di professionisti negli enti pubblici spesso non tutto è chiaramente comprensibile. Vediamo i concetti in estrema sintesi, rimandando l'approfondimento al sito dell'associazione www.compubblica.it.
 
Equipollenza - Nel linguaggio amministrativo, quando si parla di “titolo equipollente” si indica quello “equiparato, per tutti o per alcuni effetti giuridici, a un altro titolo”. Come comportarsi, allora, quando si trova il termine nel bando di un concorso pubblico? Ci sembra ben centrata la definizione data dall'ufficio scolastico provinciale di Torino: “Equipollenza, ovvero riconoscimento utile per ogni evenienza”. Il “riconoscimento delle lauree o dei corsi universitari (…) avviene per competenza e con proprie modalità da parte delle Università degli studi”. Nell'articolo di approfondimento pubblicato sul sito dell'associazione si possono trovare link utili sul percorso fatto dal Miur.
 
Equivalenza - Il titolo riconosciuto ha valore unicamente per l’accesso al concorso cui si intende partecipare e la domanda deve essere presentata in relazione a quello specifico concorso.
 
Assimilabile - Più difficile è la definizione di titolo di studio assimilabile, perché la norma dà ampia discrezionalità sia alle Amministrazioni sia alle Università, fissando dei paletti rispetto all'ordinamento, alle attività di studio, ai crediti, alle materia trattate. Chi intenda ricoprire l'incarico di dirigente o responsabile di una struttura pubblica di comunicazione e non avesse un titolo di laurea assimilabile a scienze della comunicazione o pubbliche relazioni può partecipare ai corsi proposti dall'Associazione italiana della comunicazione pubblica e istituzionale (www.compubblica.it), quale ente accreditato dal ministero, e ottenere la relativaqualifica.

Claudio Trementozzi