La pandemia ha aumentato le attività di comunicazione sociale delle imprese private e anche di quella delle Istituzioni pubbliche. Focalizzati gli obiettivi sul vissuto della comunicazione aziendale ai tempi del Covid-19 le Università Iulm di Milano, Re Juan Carlos di Madrid e Leeds Beckett hanno realizzato una ricerca che ha messo in evidenza un'alta attenzione alla comunicazione delle imprese sull'emergenza virus.
Intervistati circa 500 millenials: l'82% pensando alla comunicazione Covid-19 ha indicato la pubblicità delle aziende; il 51% ha percepito come efficace le campagne in cui l'impresa conferma il proprio ruolo di attore e non di mero spettatore dell'emergenza; il 33% ha dichiarato efficace la comunicazione che ha promosso comportamenti responsabili; il 16% ha citato le campagne con messaggi emotivi. Molto apprezzata risulta essere la comunicazione in cui sono state promosse azioni come donazioni, offerte di beni e servizi, conversioni produttive in favore della lotta contro il virus. L'1% degli intervistati ha invece detto che vi è stato, da parte delle imprese, un uso strumentale della crisi o di aver attuato strategie di brandwashing.
Infine, la percezione della comunicazione delle Istituzioni pubbliche è stata di minore efficacia, di ritardo nelle azioni rispetto al verificarsi dei fatti. Infine, la risposta del 66% sul messaggio principale del governo, quello che è arrivato di più, è stata che la malattia colpisce solo gli anziani e che rimanere a casa è un atto dovuto di solidarietà verso i soggetti più fragili.
(tratto dall'inserto "l'Economia" del CorSera)