Sul sito della Camera dei Deputati è disponibile la prima bozza della "Dichiarazione dei diritti di Internet". E' la prima volta che un'Istituzione parlamentare produce quella che si potrebbe definire una Magna Carta per la Rete.
La Dichiarazione promossa dalla Presidenza della Camera è la prima proposta di "Internet Bill of Rights" proveniente da un Parlamento nazionale, iniziativa che colloca l'Italia all'avanguardia a livello internazionale.
Si tratta di un documento conciso, meno di 6 pagine. Nel preambolo è sottolineato il ruolo ormai cruciale assunto dalla Rete nell'economia, nella cultura, nelle nostre vite personali e più in generale nella società. Come l'aveva definita Rita Levi Montalicini: "la più grande invenzione del secolo", anche se la Rete è uno spazio che, per quanto straordinario, rischia di venir snaturato per servire gli interessi del più forte, come sempre capita nella storia quando non si erigono argini e difese dell'interesse collettivo.
Quattordici articoli del documento identificano altrettanti diritti di Internet. Alcuni di questi articoli specificano come tutelare nel contesto della Rete diritti già esistenti, come il diritto alla protezione dei dati personali. Altri invece introducono nuovi diritti, come il diritto di accesso a Internet, ormai essenziale per poter essere cittadini a tutti gli effetti. O come il diritto che le informazioni che si trasmettono e si ricevono in Rete non siano soggette a discriminazioni, restrizioni o interferenze (la cosiddetta "neutralità della Rete"). Vi è anche un articolo dedicato ai diritti degli utenti delle grandi piattaforme on line e uno relativo al diritto di educazione all'uso consapevole e attivo della Rete.
Nell'ultimo articolo vengono definiti i criteri per il governo della Rete, sia per l'indispensabile dimensione internazionale, sia per il metodo con cui produrre norme in materia di Internet.
Il testo disponibile è una bozza, che nei prossimi mesi si potrà commentare per proporre modifiche al testo esistente e per suggerire integrazioni. La Commissione di studio che ha prodotto la Dichiarazione (composta da parlamentari e da esperti, guidati da Stefano Rodotà) ha dichiarato che "si può tentare di definire una Magna Carta per Internet solo col coinvolgimento diretto di tutti gli interessati".
www.camera.it